lunedì 7 dicembre 2015

STUDIARE TOPOGRAFIA

Ricordo con grande nostalgia quei momenti di spensierata gaiezza in cui, da ragazzotto che frequentava i primi anni delle superiori,  mi recavo spesso a trovare il mio compagno di classe Riccardo S. a Viareggio, per eseguire insieme i compiti di topografia in cui non ci capivo un beato cazzo e per avere un valido supporto per completare gli esercizi assegnati dal nostro implacabile professore. Per motivi di comodità, preferivo prendere il treno per raggiungere la sua città e, una volta arrivato alla stazione di Viareggio, da lì cominciava una epica camminata a piedi per raggiungere casa sua al Terminetto, quartiere dall' altra parte della stazione.
Una volta percorsa la grande passerella pedonale che sovrastava i binari e metteva in comunicazione le due parti della città divise dalla linea ferroviaria (lo stesso ponte pedonale che sarebbe andato distrutto durante la terribile tragedia della strage ferroviaria avvenuta il 29 giugno 2009), raggiungevo in breve la Via Ponchielli, e da qui cominciavo a correre come un pazzo, inseguito dal solito odioso cagnaccio - che quel bastardo del suo padrone lasciava sadicamente libero - e mi prodigavo in lunghissime, estenuanti volate atletiche da fare invidia ad un professionista.
Sembravo l' indio "Zampa di Giaguaro nel film "Apocalypto" inseguito dalla pantera e dagli Aztechi che volevano fargli la pelle.
Ma poi, tra uno scatto e l' altro, riuscivo infine a raggiungere la casa del mio amico e compagno di classe e cominciavamo subito a studiare e fare i nostri compiti.
Incombenza che durava al massimo dieci minuti (anche se ne avrebbe richiesti molti di più, per fare un lavoro appena appena decente) e poi ci dedicavamo con entusiasmo al gioco per pc "Sensible Soccer", con le formazioni di calcio, campagne acquisti ed altre impostazioni manageriali che assorbivano il resto del nostro tempo, ovvero la quasi totalità del pomeriggio.
Poi, con disappunto, guardavo l'orologio e capivo che era tempo di tornarmene a casa, ripercorrendo a ritroso tutto il mio percorso - ovviamente con lo steso inevitabile inseguimento da parte del cagnaccio in stile "Apocalypto" - e me ne tornavo a Pietrasanta ricco di gioia in cuore, per quel pomeriggio così assurdo e divertente, all' insegna dei videogiochi e del calcio su pc....!

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