venerdì 13 settembre 2013

SIAMO TUTTI UN PO' "QUADERNI"....

Mah, speriamo bene. A volte la sensazione di sfuggevolezza della vita è tale che potresti cominciare a scrivere una parola e, magari, per un capriccio del destino, non avere abbastanza tempo per completare quella stessa parola che avevi iniziato a comporre. Forse noi stessi siamo un po' come quaderni: completamente immacolati, nuovi e e dalle pagine completamente bianche quando siamo bambini, mentre alla fine della nostra vita le pagine sono piene  di parole, appunti ed annotazioni varie. A seconda della personalità di ogni "quaderno" ci possono essere scritte cose meravigliose o crudeltà inenarrabili, pettegolezzi o massime di vita, proverbi oppure magari anche dei "nonsense" assoluti. Boh...  A differenza dei "quaderni" veri, dove ci accorgiamo senza problemi di quante pagine ci restino ancora prima di riempire tutte le pagine, nella vita non ci è dato di sapere quanto rimanga prima di vedere.... la copertina di fondo. Sì, ci sono quelli che decidono di strappare da soli tutte le pagine perchè in preda alla disperazione, ai vuoti esistenziali oppure vittime di paure anche troppo difficili da esaminare, figuriamoci parlarne in maniera intelligente senza dire stonatissime banalità... Ma la mia sensazione - strettamente personale - è che non sia la nostra la mano che scrive (o disegna, scarabocchia, punteggia, chissà) le pagine della nostra vita, ma un qualcosa che tanti chiamano Dio, altri Allah, o Budda, o Manitù, il dio Rah... Fate un po' voi. Ma di quaderni - almeno che io sappia - ognuno di noi ne ha uno solo e mi auguro che, chiunque stia scrivendo le righe della storia della mia vita, mantenga d' ora in avanti uno stile più sobrio ed una calligrafia pulita, senza errori di ortografia e mantenendo soprattutto un filo logico, un minimo di ordine.
Cordialmente, Ray