lunedì 27 febbraio 2017

PENNA & MEMORIA

Inizio settimana all' insegna di nuove riflessioni e domande, mai fini a sè stesse ma piuttosto mirate a sviluppare una continua ricerca di una verità personale. Niente cazzate in salsa filosofale di stampo orientale, quanto invece un serio interrogativo che scuote l' anima nelle sue tante perplessità.
Dove cazzo ho messo la mia penna preferita?
Porca miseria, sto invecchiando....


giovedì 23 febbraio 2017

LA GRANDE VENDETTA

La mia ostilità nei confronti delle ingiustizie di ogni sorta affonda le sue radici in tempi lontanissimi, e manifestava i suoi primi segni importanti ed evidenti nella mia verdissima fanciullezza.
Estremamente significativo quell' episodio in cui mi ribellai apertamente contro il conformismo e l' ostracismo dei bimbi più grandi (circa 6 anni più adulti rispetto a me, che all' epoca ne avevo quattro di età). 
Ricordo che erano i tempi in cui questo gruppo di bambini - amici e coetanei di un mio cugino - amavano giocare con i giocattoli di quell' epoca (Playmobil, Micronauti, robot ispirati ai cartoni animati, etc.), ma non disdegnavano affatto di lanciarsi in progetti creativi come quello decisamente interessante di autocostruirsi delle macchinine (tipo quelle dei go-kart) a grandezza naturale, utilizzando pezzi trovati tra i rottami della discarica.
Ruote ricavate da qualche passeggino, volanti di fortuna, telai tenuti insieme dal fil di ferro e molti altri espedienti di fantasia vedevano nascere delle creazioni di design avveneristico da fare invidia a Giugiaro.
Ma il bello veniva quando quei giovanissimi birbanti prendevano posizione a bordo di quei rottami a quattro ruote e, raggiunto il punto più alto di una vecchia stradina isolata nelle campagne lì intorno, si lasciavano andare spericolatamente con le loro improbabili macchinine correndo (per forza di gravità e di incoscienza, ovviamente) facendo a gara a chi arrivasse prima al traguardo.
Ammesso che ci arrivasse, al traguardo.
Il più delle volte mi ricordo che si spalmavano sull' asfalto dopo che il proprio catorcio finiva inesorabilmente per disintegrarsi per le disumane sollecitazioni a cui era sottoposto nel corso di quella folle discesa. Bestemmie, urla di dolore ed imprecazioni di ogni tipo risuonavano (con tanto di eco) per centinaia di metri ed nei casi più gravi si doveva ricorrere alle cure delle mamme, con cerotti e alcool (quello rosso, che bruciava come le fiamme dell' inferno).
Ma dopo le prime cure le caso, inevitabilmente bisognava pagare il dazio all' ira delle madri, mediante sonori ceffoni scaricati con notevole intensità, per via degli abiti lacerati nel corso delle rovinose cadute.
Ecco, nonostante tutto questo assurdo scenario e con la concreta prospettiva di mettere a repentaglio la mia incolumità, ero straordinariamente affascinato da queste gare clandestine artigianali.
Peccato che questa piccola comunità di giovani banditi fanciulli non mi volesse tra i coglioni, adducendo la risibile giustificazione che io fossi troppo piccolo e pertanto rischiassi di farmi del male.
Ma il loro ostracismo e la loro ipocrisia non facevano altro che alimentare i miei propositi di vendetta ed innaffiare i teneri germogli del male che affioravano in me nonostante la verdissima età, e piano piano rafforzai in me la convinzione che avrei dovuto dare un segno tangibile del mio disagio, esprimendo in maniera evidente tutto il mio dissenso.
E venne il giorno della grande vendetta.
Dopo avere studiato per giorni e giorni le loro abitudini, realizzai che quella ciurma di stronzi bambini si radunava solitamente presso un muretto nelle vicinanze del garage di uno di essi.
 Questo piccolo muro - al di sotto del quale, a valle, si trovava una fossa di un paio di metri di profondità - fungeva da panchina per i nostri fanciullini, che si appollaiavano come galline lì sopra quando volevano rifiatare tra una corsa e l' altra oppure semplicemente per scambiare due chiacchiere tra di loro.
Con grande lucidità, mi avvicinai a loro manifestando una finta indifferenza - per non metterli sull' allerta - e mangiucchiando con gusto una merendina appena presa a casa di mia zia; ergo, mi avvicinai piano piano a Massimiliano (il bambino che più mi stava sui coglioni e, come potete intuire, quello che più mi era ostile) e, senza pensarci troppo, lo spinsi giù dal muretto sfruttando con successo l' effetto sorpresa.
Il poveretto cadde giù nella fossa sotto lo sguardo inorridito e sorpreso dei suoi compagni, mentre un ghigno di soddisfazione diabolica apparve sulla mia faccetta d' angelo. Missione compiuta. Che vi serva da lezione.
Per la cronaca, a parte qualche bel livido ed il fisiologico spavento, quel bambino non ebbe danni permanenti dalla caduta nel burrone non si fece troppo male, ed io me la cavai con un semplice rimprovero senza sculaccioni (in fin dei conti, ero un bambino di appena quattro anni).
Ma la soddisfazione per avere bevuto il dolce sapore della vendetta fin da quei tempi lontanissimi, è vivo tuttora.


mercoledì 22 febbraio 2017

TURPILOQUIO IN CORSO

Giornata che si profila intensa e ricca di bestemmie, in quanto mi ritrovo completamente assorbito dalla fatale incombenza di un lavoretto domestico straordinario - simpaticamente commissionatomi come sempre dalla mia compagna - che consiste nella rimozione del vecchio e sporco silicone dai bordi del piatto doccia del bagno. Ovviamente, qualche testa di minchia che precedentemente era andato a operare su tale manufatto si era ben guardato dal rimuovere lo strato precedente e, coerentemente con la propria natura di testa di cazzo, ha applicato lo strato nuovo di silicone sopra quello vecchio, in maniera da creare un maxi-sedimento blindato che il sottoscritto andrà a rimuovere suo malgrado.
Previo acquisto di prodotto specifici per la rimozione del silicone più indurito, ho trascorso le prime ore del mattino a contemplare tutte le combinazioni possibili tra i santi e le varie classi dei mammiferi, ispirato profondamente nella mia opera dalla goccia che mi cadeva ritmicamente sulla schiena mentre me ne stavo accucciato (con le ginocchia incrociate, per motivi di spazio, a mo' di Budda) sopra il piatto doccia e scrostavo il vecchio silicone con un taglierino.
E siamo appena all' inizio. Tappatevi le orecchie, se non volete sentire il turpiloquio....


lunedì 20 febbraio 2017

NON C'E' PIU' VERGOGNA

Essendo una creatura estremamente complicata pur nella sua semplicità, una sorta di ossimoro vivente, pur cosciente e consapevole di tutte le implicazioni che questo comporta, quasi sempre cerco di capire la vita, prima ancora di viverla. Sì, non mi basta vivere. Voglio anche capire.
Poi mi guardo intorno e cerco di capire come abbia fatto a dissolversi nell' arco di appena quattro decenni un mondo meraviglioso fatto di semplicità e valori intuitivi, apparentemente immortali.
Lavando i piatti dopo il pranzo domenicale, leccandomi silenziosamente le ferite ed con il dolore straziante per la perdita di mia madre inesorabilmente ancora vivo nel petto (non è passato ancora un mese), ho avuto una sorta di lampo improvviso nella mente e nel cuore.
Una specie di illuminazione fortissima, che mi ha lasciato perplesso.
Ho realizzato che uno dei più grandi doni che mi ha lasciato mia madre è stato sicuramente il senso della "vergogna", ovvero quella sensazione fortemente autocritica ed autopunitiva che subentrava in me qualora io infrangessi una qualsiasi delle regole del buonsenso e della nostra quotidianità, fin dalla mia più tenera età.
Questo mi ha accompagnato tutta la vita e probabilmente cesserà quando anche la mia esistenza terrena verrà archiviata, però la sua presenza mi rassicura e mi conforta, essendo la sua esistenza una sorta di garanzia assoluta nei confronti del prossimo: finchè esiste il senso della vergogna - e fin tanto che viaggia sottobraccio e accompagnato ad una ferrea morale basata sul rispetto dei valori altrui - questo comporterà scientificamente che mai e poi mai potrò fare del male a qualcuno. Una sorta di sintesi delle tre leggi della robotica narrate nell' universo fantascientifico di Asimov.
Questo piccolo grande spunto di riflessione mi consente di appurare quanto si sia attenuato - ed in certi casi addirittura estinto come i Dinosauri nel Cretaceo - il senso della vergogna e del pudore minimo nella vita di oggi giorno.
A cominciare dai criminali, che non si vergognano di certo e tanto meno possano mostrare segni sinceri di un provvidenziale pentimento che porti ad una pulizia interiore della propria anima, per finire ai politici, che rappresentano in moltissimi casi una sorta di sottocategoria della precedente.
Non c' è più vergogna. E non è un semplice modo di dire.
Fateci caso anche voi...





domenica 19 febbraio 2017

PAGAMENTO A 90

Purtroppo non si tratta del classico pagamento a 90 (giorni) della ricevuta bancaria. No. Ahimè. Anche stavolta si sottintende la classica posizione preferita del governo (scusate la parola "governo", mi è scappata) nell' ingroppare i propri contribuenti.
La solita manfrina di Padoan (ohibò, sto vomitando) davanti ai burocrati europei che continuano a sputarci in faccia e la conseguente sottomissione dei politici italiani nei confronti dei poteri della finanza. Manovre finanziarie che continuano a insultare la nostra intelligenza, la nostra anima critica, il nostro spirito pensante.
Tutto ciò mi rende estremamente nervoso, cattivo, incazzato.
Perchè non me ne frega una beata minchia delle correnti del PD (ohibò, vomito ancora) e delel presunte arie di scissione, dei poltronisti di carriera e dei mercenari da parlamento (nausea alle stelle) di cui mi parlano i telegiornali.

Mi importa una sega, come si dice in Toscana (anche se sono in trasferta).
Che il cielo maledica le banche da quando sono diventate solamente associazioni di tornaconto per gli spregiudicati banditi della finanza.





sabato 18 febbraio 2017

STORIE DI TUTTI I GIORNI

Stare con una donna, per alcuni, è solo dividere il prezzo dei preservativi..... Cercate di capire il valore della persona che avete al vostro fianco. 
Pensate che se una storia - anche lunga - può comunque finire, e non per questo necessariamente avviene l' apocalisse. Succede, purtroppo o per fortuna.
Avviene anche in natura che, dalla cenere di un incendio che abbia carbonizzato intere foreste, in un futuro non troppo lontano possano nascere i nuovi alberi: un' altra manifestazione del ciclo della vita.


venerdì 17 febbraio 2017

YEAH!


Tutto il mio stupore più assoluto e la piena incredula ammirazione nei confronti del quartetto musicale J-Ax/ Fedez/ Stash/ Levante che, nel loro non troppo remoto lavoro "Assenzio" riescono ad elaborare un testo pieno di significato e sentimento, struggente in tutte le sue strofe e che rimanda a interrogativi personali troppo spesso inascoltati nella vita quotidiana di tutti noi, chi più e chi meno.
Una sorta di autocritica lucida e ritmata, piena di sonorità sempre attuali e suggestioni da tormentone musicale, con il verso più noto del ritornello che recita testualmente l' epica espressione "se potessi masturbarmi lo farei in silenzio"  "si potesse cancellare tutto il male lo berrei come assenzio".
E sono felice che Beethoven sia morto in miseria e povero in canna, mentre la musica moderna porta soldi a palate nelle tasche dei giovani fenomeni di tutto il mondo! Yeah!

UN SALUTINO IN PARADISO

Un pensiero affettuoso, lieve come il volo planato di una colomba, per mio zio Gianni, fratello di mia madre (e che adesso si sono riabbracciati in paradiso, un po' come quando i parenti ci aspettavano all' arrivo alla stazione ferroviaria centrale di Catania), che giusto undici anni fa veniva a mancare prematuramente, all' età di 47 anni.
Anche allora si trattava di un "venerdì 17" come la giornata odierna, ma questo significa poco.
Ricordo con grande gioia ed affetto questa figura straordinaria della mia infanzia e della mia adolescenza, una persona sempre allegra e piena di vita, amante degli scherzi e dello sport; tra le tante cose che condividevamo, era sicuramente la passione per i fumetti, nello specifico per "Topolino".
Tanti, tantissimi aneddoti e ricordi rimangono impressi nella mia memoria  di tutta una vita, ed il mio cuore ancora gioie per il privilegio assoluto di avere avuto questo fantastico zio... Ciao, Gianni!


PAZIENZA

Crescere un figlio è l' impresa più titanica che ci possa essere, altro che storie.
Perchè anche quando la responsabilità economica è sulle spalle altrui (perchè magari in quella fase della tua vita sei disoccupato/a ) e ti aspetteresti la comprensione minima, fisiologica, sindacale, umanitaria di chi dovrebbe capire il tuo abissale disagio interiore - a cominciare dal senso di colpa personale, che ti flagella ricordandoti di essere una risorsa improduttiva, una vile, inutile zavorra - quella mano invisibile ed implacabile comincia a serrarsi in una stretta sempre più micidiale, togliendoti il respiro e rendendoti oltremodo debole, inadatto alle sollecitazioni del mondo esterno.
Ma se hai un figlio (o più di uno) da allevare, senza che nessuno dei tuoi parenti o amici intervenga a darti una mano, tutto assume' aspetto di un inferno ancora più grande.
Perchè quell' esserino che piange, strilla, sorride, ti guarda e cerca di afferrarti con le sue manine, ha bisogno di te e tu devi intervenire. E ti metti in azione.
Impari a cambiare i pannolini con la stessa bravura e velocità dei meccanici della Ferrari quando cambiano le gomme della macchina durante un pit-stop, eccome.
Oppure inizi a preparare le sue pappine con la stessa perizia di un farmacista che misura con estrema precisione tutto quello che entra nel suo piattino. Come no.
Io, che purtroppo odio il formaggio - e gli insaccati, i salumi in generale -  da tutta una vita, ero costretto a tapparmi il naso per rovesciare il parmigiano nella sua pappina, solo perchè a lei non venisse a mancare quell' alimento sano e fisiologicamente importante per la sua nutrizione.
Non so quante volte ho assistito colate ed emissioni sulfuree di vomito (di solito i famigerati virus che portano con sè i simpatici sintomi di vomito e diarrea) e ripulito minuziosamente i "luoghi del delitto" dopo tali apocalittici scenari.
Ovviamente sempre, o quasi, con infinita pazienza. Altre volte accompagnando i miei movimenti con imprecazioni e turpiloqui tali da ribaltare l' intera volta celeste e facendo precipitare i santi dalle nuvole.
Ma sempre spinto da quella forza infinita e potentissima che si chiama amore paterno.
Quello stesso che mi faceva sentire il cuore caldo anche se nel mondo reale la temperatura effettiva attorno a me fosse stata inferiore ai 70 gradi sotto zero.
Il medesimo meccanismo che si innesca e ti farebbe avviare felice sotto un rullo compressore, a patto che le tue creature siano in salvo e stiano bene.
Purtroppo, a volte, quando diventano adolescenti (almeno nel mio caso) avviene qualcosa di inspiegabile, tipo che inizino a considerarti un estraneo, a rinnegarti, e forse pure a odiarti, a prescindere. Imputandoti colpe non tue, ma questo è tutto un altro discorso.
Ti senti un po' morire, ma pazienza.






giovedì 16 febbraio 2017

SPECCHI, RIFLESSIONI E RIFLESSI DELL' ANIMA

Frequentemente capita un po' a tutti di porsi degli interrogativi ai quali non si riesce a dare una risposta. Non tanto per la difficoltà in sè della domanda, quanto piuttosto al fatto che sembra quasi che trovare una soluzione al quesito sia meno prioritario rispetto al resto delle cose da fare nell' arco della propria giornata. Insomma, non è così importante rispondere alle domande dell' anima.
Magari è proprio il contrario, a pensarci bene.
Se ascoltassimo di più cosa dice la nostra anima, senza che la "ragione" (ormai ubriacata dalle tante assurdità che hanno fatto irruzione nella vita reale di tutti noi), forse questo potrebbe migliorare la nostra esistenza.
In fin dei conti, per vedere meglio quello che è la nostra immagine riflessa allo specchio, a volte bisogna togliere un po' di polvere dallo specchio stesso.


lunedì 13 febbraio 2017

RISTORANTI ORIENTALI

Sarà casuale, ma ho mangiato più volte al ristorante cinese negli ultimi dieci giorni di quanto non abbia mai fatto nei miei 40 anni precedenti.
Prima di conoscere la mia attuale compagna, non ci avevo mai messo piede dentro, a dirla tutta.
Un po' per quella mia naturale diffidenza nei confronti dei sapori esotici, ed un po' per quella mia attitudine a dimostrarmi refrattario nei confronti di tutte quelle "mode" che vengono imposte alle masse dai media, casse di risonanza dei ricchi e dei potenti.
Poi, venendo a vivere nel gelido Nord d' Italia, mi sono lasciato convincere ad entrare all' interno di questi locali "dagli occhi a mandorla".
Ho assaggiato i vari sapori che mi venivano proposti, a cominciare dal famigerato "sushi", e sono rimasto molto tiepido, poco convinto: evidentemente le mie papille gustative richiedono altro.
E, siccome sono tutto sommato una persona di buonsenso, ho trovato una sorta di compromesso tra questa nuova realtà (a livello personale) e le mie esigenze gastronomiche: per farla breve, quando entro al ristorante cinese (o giapponese), mi metto a mangiare cibo italiano, o comunque preparato in maniera convenzionale.
Uno potrebbe legittimamente chiedermi: "scusa, ma cosa ci vai a fare al ristorante orientale, se tanto ti piace mangiare portate tipicamente italiane?"
Potrei laconicamente limitarmi a rispondere che la quantità abnorme di cibo che posso mettermi nel piatto (ad un prezzo decisamente conveniente, rapportato a quello offerto dai concorrenti italiani) e di buona qualità potrebbe già rappresentare un motivo congruo e sufficiente a farmi optare per i ristoranti di questo tipo.
Ma, oltre a tutto questo, mi sono accorto che anche dal punto di vista della socializzazione (esempio: una serata con gli amici) può rappresentare una ottima opzione senza spendere troppo.
Basta imparare a non esagerare con la quantità, mettendo cibo sul proprio piatto.
Non fate come me, che - per ingordigia - ho dovuto fermarmi a vomitare rimettendo tutta la quantità industriale di cibo ingurgitata. Mea culpa.



OSCILLAZIONI

Buon inizio di settimana, cari amici miei.

Non sempre ci riesco, ma ci provo spesso e volentieri. Per dovere di bandiera, più che per convinzione personale. Combatto.
Tante volte, invece (forse troppe), mi fermo a cercare di capire questo mondo che osservo con curiosità da oltre quarant' anni di vita.
Ovvio che in questi giorni ogni invito all' ottimismo va un po' in dissonanza con il mio stato d' animo attuale, ferito e dolorante a causa della inattesa e prematura scomparsa di mia madre.

In vari momenti della mia giornata, mi ritrovo a immaginarmi sull' argine di un fiume, al fianco della Nera Signora (così come viene iconografata, con tanto di falce) a contemplare l' infinito  e sussurrante scorrere delle acque, quel flusso silente che si muove in un' unica direzione, senza ritorno, come la vita.
Mi immagino a fare molte domande all' entità astratta "Morte", e che essa si sforzi - venendomi incontro per quanto possibile a lei - di darmi le relative risposte ai miei interrogativi.
Seduti sulle sponde del fiume, come due vecchi conoscenti, conversiamo tranquillamente delle dinamiche sempre più spesso illogiche che legano le vicende umane.
Forse, sapendo che non ci sono risposte assolute e definitive sulle cose grandi e piccole della vita quotidiana, non pretendo nemmeno che mi venga fornita una spiegazione completamente chiara di ciò che vorrei sapere. 
Come trasportato da un' onda e sulla cui cresta mi sia adagiato, oscillo tra dubbi che mantengono vive tutte le mie perplessità.














venerdì 10 febbraio 2017

IL MIO TALISMANO CANINO

Proprio perchè avverto una forte malinconica assenza qua vicino a me, mi pregio di postare una foto della mia meravigliosa segugetta Scarlet, in tutto il suo splendore.
Spero che mi porti felicità e prosperità!


NE VALE LA PENA

Sì, per forza. Non ci sono opzioni diverse.
Ma lo sforzo per farsi scivolare via è considerevole, non si può negare.
Tuttavia possiamo provare ad abituarci a fare cadere lontano da noi tutta quella cattiveria latente altrui che sporca i nostri abiti come se fosse una fastidiosa polvere del deserto.


LA FORZA DI SORRIDERE

Forse la mia ragione è talmente compromessa che faccio fatica a immaginare percorsi diversi da quello che ho intrapreso da qualche tempo, oppure magari il mio corredo genetico - intrecciato ad un vissuto personale tutt'altro che banale, da tutti i punti di vista - ma insisto a credere che "sognare" debba essere una prerogativa unica ed irrinunciabile dell' individuo.
Proprio a maggior ragione perchè questo mondo moderno e voracissimo, che ruota a velocità vorticosissime ed immaginabili fino a trent' anni fa, ci vuole impedire di usare regolarmente ciò che i nostri sensi percepiscono e sintetizzarlo in esperienze di vita piene, non fugaci.
Detto così sembra qualcosa di poco sensato ed incompiuto, ma provate a pensare che cosa significa combattere ogni giorno contro la propria routine quotidiana senza concedersi il lusso (?) di credere che si possa andare oltre i propri limiti, sganciandosi dai vincoli della realtà più concreta: chi mi impedisce di pensare che il mio domani sarà migliore, anche se i segnali intorno a me sono poco rassicuranti? La forza di sorridere deve essere l' unica vera imposizione che dobbiamo ricordarci di attivare in noi stessi, anche se apparentemente sembra un' impresa epica.


giovedì 9 febbraio 2017

SAGGEZZA ORIENTALE

Come non condividere questo splendido pensiero?

"Se siete depressi, state vivendo nel passato
Se siete ansiosi, state vivendo nel futuro
Se siete in pace (con voi stessi), state vivendo il presente"



MALEDETTI IPOCRITI

Un pensiero per tutti quelli ipocriti che fingono di dispiacersi (ovviamente davanti alle telecamere oppure dalla comoda tastiera di un computer, sui social network) in merito all' ennesima vittima di stato, costretta al suicidio da una classe politica di criminali, di troie ed incapaci.
Seguite le indicazioni del cartello.


mercoledì 8 febbraio 2017

SONO ALLERGICO A CERTE COSE

Devo cambiare immediatamente canale, stanno trasmettendo un talk - show dove è ospite la Santanchè.


UNA STANCHEZZA LATENTE

Sono stanco di avere al governo da troppo tempo dei ministri dell' economia che non conoscono neppure la tabellina del tre.
Sono stufo di una Europa che non è quella che sognavamo noi - bambini nati negli anni 70 del secolo scorso - dopo il crollo del Muro di Berlino: quella che abbiamo oggi è solo la globalizzazione del crimine e dello sfruttamento, della speculazione e dello sfruttamento, della schiavitù e della disoccupazione.
Mi girano le palle ogni volta che vedo in tv una faccia da culo qualsiasi di un politico, che si pavoneggia davanti alle telecamere e millantando un impegno (???) a favore del paese. Magari un paese straniero, forse. Non certo l' Italia.
Sono stanco pure di pagare le accise sulla benzina, come quelle risalenti alla Guerra di Abissinia (!!!!!) . E quelle sulle Guerre Puniche no????


PERCHE' SANREMO E' SANREMO

Mano male che adesso c' è il Festival di Sanremo a distrarre la gente dai problemi della quotidianità!
Ma chi vincerà? E di che colore saranno le mutande delle cantanti più belle?
In realtà, in tutta onestà, almeno per quanto riguarda me, riguarda a Sanremo....



martedì 7 febbraio 2017

SOLUZIONI CREATIVE

Continua - mio malgrado - l' effetto devastante di questo virus intestinale che mi sta facendo fare il solco sul pavimento a forza di andare in bagno.
Sto pensando a soluzioni artigianali e creative per ottimizzare la mia mobilità...


lunedì 6 febbraio 2017

ALTA DIARREA

Spesso si esagera definendo metaforicamente una giornata abbastanza sfortunata con la colorita e nauseante definizione "di merda". Ma nel caso mio, fresco fresco e con il posteriore ancora dolorante per l' eccesso di lavoro svolto nel corso delle ultime ore, credo che tale definizione risulti pienamente conforme ai canoni richiesti dalla buona creanza.
Dicevamo nella discussione precedente alla mattinata di ieri trascorsa nel centro benessere-relax-cementificio della Brianza, e come ovvio epilogo di tale vicenda non poteva che palesarsi la naturale diarrea derivante dal cibo mangiato in uno dei peggiori ristoranti orientali dell' universo creato.
Va bene, in tutta onestà devo pur riconoscere che - spinto sulle ali della fame - ho riempito in maniera decisamente abbondante il mio piatto (in ragione del menù che permetteva di abbuffarsi a prezzo fisso) e la mia voracità mi ha portato a mangiare tre primi diversi, secondi piatti di vario tipo e innumerevoli contorni, con il gran finale del gelatone al pistacchio ed il rutto che ha spazzato via le città di Bergamo e Como.
Ma la pur considerevole mangiata abnorme era niente se paragonata alla torrenziale diarrea che mi ha costretto a correre verso il bagno di casa svariate volte, regalandomi una nottata insonne e tanta ispirazione per le prossime blasfemie in arrivo...


A CAVAL DONATO... GUARDATE IN BOCCA!

"A caval donato non si guarda in bocca", dovrebbe essere sempre tenuto in grande ed estrema considerazione da parte di chi riceve un regalo e, pertanto, viene gratificato senza aprire il portafogli e spendere denaro.
Ma se il "cavallo donato" di cui sopra è il celebre "cavallo di Troia", qualcosa si potrebbe anche obiettare in questi casi, come no...
Anche perchè si potrebbe sintetizzare così la giornata di ieri, nella quale io e la mia compagna abbiamo finalmente deciso di utilizzare il buono per due persone per un centro benessere e relax a nostra scelta (da trovare in una lista limitata ed offerta compresa in un elenco sparso un po' in tutta Italia).
In pratica era una di quelle scatolette-box che propongono pacchetti-vacanza di tutti i generi, una sorta di regalo prepagato che da diversi anni ha preso piede anche da noi. Purtroppo.
Sì, perchè talvolta hai la fortuna di imbatterti bene, mentre altre volte la prostituta dagli occhi bendati ti lascia in balia degli eventi e ti ritrovi nella merda più profonda.
Va bene, forse è un po' esagerato stavolta, ma la "spa" - a proposito, quando ero bambino mi avevano insegnato che "spa" era un acronimo che stava per Società Per Azioni, che cazzo c' entra la finanza con i centri benessere e le beaty-farm? - faceva veramente schifo.

Fin dall' inizio, avevamo avuto sentore dei problemi dal fatto che, guarda che buffo, il nome non corrispondeva più a quello riportato in elenco, e pertanto abbiamo dovuto fare i salti mortali per cercare di capire se fosse meglio dare ascolto al navigatore satellitare oppure alle vecchie, care (e peraltro insufficienti) indicazioni dei cartelli stradali.
Poi, una volta dentro, ci imbattevamo in una spartanissima area "benessere" (?) di un hotel, con spogliatoi (sia quelli maschili che quelli femminili) grandi quanto un pollaio di campagna, zona bagno turco ampia quanto un forno a micro-onde e sala dei sapori che consisteva in una sorta di stanzino con le bevande: una caraffa da un litro di succo di arancia rossa (un litro di succo da dividere in 8 persone) ed un piccolo recipiente con infusi o tisane. Bella cagata.
L' unica cosa gradevole in quel luogo così assurdo - e così lontano dalla mia essenza, che solitamente rifugge da queste inutili lusinghe - era la piscina interna, ampia quel tanto che bastava per regalarmi un paio d' ore di nuotate fuori stagione.
Per il resto, lasciamo perdere.
In conclusione, quando vi capitata di scegliere una "spa" (?), prendete mooooooolte informazioni e leggetevi tutte le recensioni possibili e immaginabili su di essa, onde evitare di ritrovarvi a mal partito...!


venerdì 3 febbraio 2017

UNA MAGLIETTA PUO' SALVARE LA VITA (ALTRUI)

Non so chi mette in vendita questa maglietta, ma so sicuramente che ne voglio una per me!


AZZURRA NOSTALGIA

Ennesima giornata di tempo di merda maltempo quassù in Lombardia, con pioggia e nebbia.
Voglio tornare in Toscana. Mayday.... S.O.S.
Mi manca il mare. Mi farei bruciare vivo pur di tornare nella mia terra e vivere lì fino alla fine dei miei giorni.



LA VITA E' UN TRENO

La mia impareggiabile saggezza mi porta a sintetizzare in una profonda metafora - l' ennesima - che potrebbe per analogia rappresentare la VITA.
Questa si potrebbe immaginare come un immenso treno, pieno di vagoni e carrozze, e le persone che abbiamo modo di conoscere nel corso della nostra esistenza potrebbero essere tranquillamente definiti come i "compagni di viaggio" lungo questo tragitto spazio temporale.
I genitori, i parenti e gli amici più cari sono i nostri compagni di viaggio - o, meglio ancora, quelli che sono nel nostro stesso scompartimento e condividono con noi i nostri spazi più vicini, sui sedili adiacenti. Infatti è con loro che scambiamo e viviamo le nostre emozioni più belle e più intense...
Poi, ovviamente, a ognuno di essi - ad un certo punto del viaggio - tocca alzarsi dal proprio posto e scendere giù dal treno.
Magari è davvero così.


giovedì 2 febbraio 2017

INCAZZATURE GRAMMATICALI E SEMANTICHE

Ai tempi delle scuole elementari avevo un maestro particolarmente severo, pignolo fino all' eccesso ma indubbiamente preparato in tutte le materie scolastiche.
Ti spiegava la grammatica e le regole dell' ortografia in una maniera ineguagliabile.

Ecco, recentemente mi è capitato di sentire sempre più spesso tantissima gente celebre (ma anche persone comuni, durante interviste nei servizi del telegiornale) usare un' espressione che mi fa letteralmente venire i brividi - e parimenti girare i coglioni in maniera vorticosa - ogni qual volta essa giunga alle mie orecchie.

L' espressione contestata è la seguente: "da quando sono piccolo" oppure "da quando ho sette anni".

Esempio: "Mi piace mangiare la porchetta alle sagre paesane da quando sono piccolo".

Ma porca d' una miseria maiala avvolta nel filo spinato!!!!!!

Io non sono un professore universitario nè un insegnante d' italiano, anzi.
Ma proprio perchè sono un povero diavolo qualsiasi e mi accorgo di una cosa del genere mentre voi, che paradossalmente dovreste essere eruditi ed istruiti come nessun' altro, non vi rendete conto della cazzata che state dicendo, le orecchie mi fischiano come una vecchia locomotiva che attraversa le pianure del Far West!

Cazzarola, ma un conto è dire "da quando ero piccolo" (che, correttamente, significa che l' azione che stavate svolgendo in quel momento la stavate compiendo in un dato istante che poi è trascorso via, insieme all' età anagrafica che avevate in quel momento).
E tutt' altro è dire "da quando sono piccolo".
Porco d' un cane, cosa significa "da quando sono piccolo"? 
Ti si è forse bloccata la crescita?
Scompensi ormonali?
Il tempo ha smesso di trascorrere e sei rimasto in stand-by?
Sei rimasto congelato????
"Da quando sono piccolo", a rigor di logica, significa che "sei rimasto in quella condizione, in quel momento della vita", in quanto usi il tempo presente del modo indicativo (sono) invece del tempo imperfetto (ero).

Porca miseria, il mio maestro mi avrebbe fatto il culo a stelle a strisce per un errore del genere, ma anche le persone normali - oppure i poveri diavoli come me - hanno diritto a lamentarsi quando sentono delle madornali cazzate manifestarsi nell' aria.

Mi piace usare il cervello. Da quando ero bambino.


LA VITA E' UN' ALTALENA

Stamane - mentre stavo ancora agonizzando nel letto dopo il suono cinico della sveglia che impone l' inizio inevitabile della giornata odierna - ho avuto un lampo improvviso nella mente, una sorta di sussurro dell' anima che mi suggeriva quale fosse il ruolo della "mamma" (ma, a seconda dei casi, si può dire lo stesso per il padre) nell' espressione della propria vita.
O meglio, una delle tante maniere in cui si può esprimere la immensa energia dell' amore materno.
Sintetizzandola in modo veloce, si può dire che la mamma è quella mano che spinge l' altalena sulla quale sei seduto fin da piccolo, e continua a sostenerti fino a che non diventi capace di sostenerti da solo. Poi, ti muovi da solo. E ti tocca scendere dall' altalena e spingere i tuoi figli sulla scia di quanto fatto dai tuoi predecessori.


mercoledì 1 febbraio 2017

UNA TRISTE VERITA'

Forse sarebbe meglio prendere atto di una grande verità.
L' italiano medio non è una brava persona, ma un farabutto a tutti gli effetti. Con le dovute eccezioni, poche, pochissime persone oneste e moralmente ineccepibili e che, secondo le leggi di natura, vanno inesorabilmente estinguendosi, sicuramente la stragrande maggioranza di persone attorno a voi rappresenta il peggio dell' italica essenza.
Gente che vi pugnalerà alle spalle fingendo amicizie di facciata; automobilisti che passano col rosso (oppure vi tagliano la strada e non rispettano gli stop della segnaletica), pirati della strada e troppi guidatori drogati ed ubriachi; dipendenti pubblici marci che timbrano il cartellino e se ne tornano a casa; giudici incapaci che applicano leggi scritte da analfabeti o da banditi; corrotti ed opportunisti, incapaci nei posti di riguardo mentre il merito viene gettato nel vaso del gabinetto.
No, non ci siamo proprio.


AD UN PASSO DAL CESSO

Sarà che magari sono ancora sconvolto dal lutto (esattamente una settimana fa veniva a mancare mia madre) ma ho notato che negli ultimi giorni sto andando in bagno con una certa frequenza abbastanza alta ed inusuale. Magari il dolore, l' ansia e quanto altro hanno messo in moto dei meccanismi fisiologici a catena che hanno avuto effetti sul mio organismo, ma l' unica cosa certa è che sento una debolezza generale e che la conseguente sonnolenza mi fa sentire decisamente fiacco ed inconcludente.
Fra le opzioni da prendere in considerazione, pure quella di prendere un limone e di utilizzarlo a mo' di tappo infilandomelo nel sedere.