sabato 18 aprile 2015

SONO PASSATI TRE ANNI MA SEMBRA IERI....

Da tre anni a questa parte, ogni volta che arriva il mese di aprile, è sempre la stessa brutta sensazione, che amplifica il dolore che mi accompagna dal quel maledetto giorno. Se solo ne avessi il potere, cancellerei questo giorno dal calendario, perchè il pensiero va inevitabilmente ad immaginare quegli ultimi istanti di vita che mi sono stati raccontati e non ho vissuto di persona: non abbiamo avuto nemmeno il tempo di salutarci, e già questo mi pesa come una condanna a vita. Lo stesso numero 18 mi dà fastidio per le sue coincidenze che mi portano ad evitare quel numero - non per superstizione, ma per pura e viva antipatia - da quando è collegato per sempre alla ricorrenza della tua morte. Ti confesso che solo adesso capisco quanto forte sia stato il dolore quando tu stesso, a suo tempo, vivesti la tragedia della perdita del nonno: prima di sentirla dentro di te, puoi solo intuirla. Poi, quando la vivi, ti senti come un filo di rame percorso da corrente elettrica ad altissimo voltaggio, fino ad andare in corto circuito e bruciare tutto. Insomma, baste parole. In questo giorno maledetto e questa triste ricorrenza, ne sono state spese fin troppe. Preferisco ricordare i tanti momenti lontani di serenità, davanti al fuoco del camino, mentre abbrustolivi le castagne nel tardo pomeriggio, di rientro dal lavoro.
Mi piace pensarti così, caro papà. Insieme a tutti quelli che ti hanno preceduto e che troppo presto hanno attraversato la nostra esistenza. Ti immagino affacciato dal cielo, come quando ci aspettavi affacciandoti dal balcone di casa, felice di goderti le tue nipotine. Ciao, papà.
In loving memory of my dad Pietro, passed away 3 years ago