venerdì 23 febbraio 2018

NEVICA! ALTRO CHE QUARESIMA.... PENSIERO STUPENDO

Lo avevano detto, è vero: il freddo pungente sarebbe tornato, per colpa di quell' ondata di freddo artico proveniente dalla Siberia.
Però fa sempre una certa impressione, alle porte di Marzo, affacciarsi e vedere la neve scendere giù a fiocchi. Niente di strano, solo che viene voglia di un Natale-bis. E non sarebbe male! Altro che quaresima... Sarebbe un bene per i commercianti, per il morale della gente in generale e.... cominciamo a pensarci su, no????


giovedì 22 febbraio 2018

MI TOCCA TAPPARMI LE ORECCHIE

Molto probabilmente sarò anche l' unico in Italia, ma non posso comunque negare che mi stia proprio antipatica la Littizzetto. A pensarci bene, non un è una semplice e leggera antipatia, ma ben peggio.
Mi sono accorto che la vista della sua immagine in tv o su giornali mi provoca irritazioni cutanee ed altri fastidi corporei, oltre alla immediata reazione del cambio immediato di canale tv col telecomando.
Quella vocina così assurda - sembra la sorella dei Minions - che sproloquia a destra e sinistra con impudenza e senza risparmiare volgarità gratuite con parolacce e frequenti allusioni sessuali per strappare agli spettatori una risata stupida e forzata...mi fa semplicemente ribrezzo, facendomi vibrare della corde nel fondo dell' anima che provano orrore nel vedere simili patetici spettacoli. A me non piace proprio. Non è comicità, la sua. Altro che volgarità da cinepanettoni.
Così come non mi è mai piaciuto Fazio - di cui mi taccio per un senso di pietà - che la ospita, altrettanto e peggio provo per lei. Che è ben fortunata ad avere parecchi estimatori, soprattutto per chi è orientato a sinistra (?). Io non sono tra questi, e mi tappo le orecchie.



mercoledì 21 febbraio 2018

UFFICI POSTALI MODERNI

Lo ammetto. Stamattina, dentro l' ufficio postale di questo piccolo centro della Brianza lecchese, mi sono sentito perso indietro nel tempo, oltre due secoli e forse di più.... I progressi della tecnologia erano stati bruciati da quello che avevo visto.
Sentire smoccolare l' impiegato allo sportello in mille lingue diverse a causa dei ripetuti capricci del software mi ha fatto rimpiangere quelle lontane immagini di lettere e documenti scritti interamente a mano, senza l' ausilio di fredde ed asettiche tastiere di computer, dove gli unici errori ammissibili potevano essere frutto di distrazioni ortografiche o sviste della memoria, non certo di capricciosi algoritmi di programmazione informatica.
Ma dove stiamo andando? Dove siamo già arrivati?


lunedì 19 febbraio 2018

SI FA SEMPRE IN TEMPO A SORRIDERE

Immagino che la maggior parte di voi affronterà questo inizio settimana con la stessa gioia di chiunque venga tamponato da un camionista macedone ubriaco - e privo di copertura assicurativa sul proprio mastodontico veicolo - e poi chiami una pattuglia della polizia stradale per risolvere il contenzioso. Ma, ahimè, avete beccato gli unici poliziotti corrotti della vostra provincia e pertanto vi toccherà pagare una sostanziosa bustarella ricca di banconote da 50 euro per fare temporaneamente dimenticare ai valorosi agenti che vi siete dimenticati di revisionare la vostra automobile in tempo utile.
Ma fa niente, dovete pensare positivo. La vita è breve, ma si fa sempre in tempo a sorridere.
BUONGIORNO E BUON INIZIO SETTIMANA!


giovedì 15 febbraio 2018

UNA SFUGGENTE SENSAZIONE DI....OSTACOLI

Nell' ultimo anno ho letto moltissimo, dai romanzi alla narrativa recente, passando per le biografie ed  anche opere sul tema della "Legge di Attrazione".
Proprio quest' ultimi libri rappresentano per me motivo di grande tormento: rappresentano un vero e proprio stile di vita che prospetta miglioramenti concreti nella propria sfera mentale, fisica e... un po' ovunque.
Però spesso e volentieri mi ritrovo nuovamente a terra e costretto a rialzarmi e mi domando: "ma che caspita ho fatto all' universo per meritarmi tutto questo?"  Non sono un violento e neppure una minaccia per il prossimo. Non investo i pedoni lungo la strada e non getto le vecchiette sotto i binari del tram, cerco sempre di aiutare chiunque abbia bisogno di una mano ma.... ho la sensazione che ci sia ancora qualche ostacolo.


mercoledì 14 febbraio 2018

APERITIVO E CHIACCHIERE IN RELAX

Simpatica serata rilassante ieri sera a Vimercate, con il mio amico Carlo. Ci siamo concessi il piacere di un semplice aperitivo e qualche buona chiacchierata in allegria.


martedì 13 febbraio 2018

L' INCANTO DELL' EDICOLA

Quelli della mia generazione, oltre  a quelle precedenti, in tempi nemmeno troppo lontani ma che si sono dilatati a causa di una inspiegabile bolla tale per cui sembra che siano trascorsi secoli piuttosto che pochi decenni - potranno sicuramente comprendere quella sensazione bellissima che mi faceva fremere lungo tutto il corpo, quando entravo dentro un' edicola da bambino.
In tempi in cui internet ed i suoi contenuti multimediali erano ancora lontani e nemmeno la fantascienza immaginata sino ad allora ne aveva intuito l' imminente arrivo in un futuro nemmeno troppo lontano, la mia fantasia e la mia curiosità di fanciullo trovavano pieno appagamento nella gioiosa visita ad uno dei tantissimi giornalai. L' oggetto preferito delle mie incursioni era ovviamente Topolino: ricordo col magone in gola che, quando ho imparato a leggere, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, a quei tempi quel giornalino costava appena 800 lire, l' equivalente approssimato dei 20-25 centesimi di euro attuali. Le sue storie avventurose ed educative ma altrettanto divertenti e stimolanti, riuscivano a solleticare ed appagare pienamente la mia gioia di leggere, senza fatica ma anzi, divorandone i contenuti come se fossero bignè di una pregiata pasticceria.
Il mio eroe preferito era Paperino, nel quale mi riuscivo ad identificare per i tanti difetti e per quella sfortuna epica che lo rendeva un eroe a prescindere. In seconda battuta, con medaglia d' argento, sceglievo Pippo, con la sua simpatica goffaggine ed innata simpatia. Topolino era ultimo sul podio, forse perchè troppo "perfettino" (e degno di stima, per questo) ma forse un po'... troppo.
Ad ogni modo, in edicola non c' era solo quel fumetto.
Si trattava solo della punta dell' iceberg.  Ricordo riviste per bambini come il Corriere dei Piccoli - un raccoglitore di storie gradevoli e mai volgari - ed un giornalino denominato curiosamente "Più", che mi entusiasmava sia per i suoi racconti a fumetti che per i gadget originali che venivano allegati alla rivista.
Oltre a questi , tornando nell' orbita dei fumetti veri e propri, avevo cominciato a leggere anche le storie di Tex ( a dire il vero, avevo cominciato a sbirciare le bellissime tavole grafiche delle vignette già prima di imparare a leggere, visto che ammiravo la bellezza e l' abilità grafica del disegnatore di quelle vignette), ma abbandonai quel genere perchè la crudezza delle storie (spesso con morti e feriti) del Far West male si accoppiavano con la mia ingenua morale che non tollerava che qualcuno potesse arrecare danno al prossimo.
E, peggio ancora, spesso e volentieri le storie non si concludevano con l' ultima pagina dell' albo che avevo in mano, ma avrei dovuto attendere un buon mese per acquistare il successivo albo, dove si sarebbe concluso definitivamente il racconto. Ecco, una cosa che non ho mai sopportato - e talvolta ingoiato a fatica, come un inevitabile rospo da ingoiare per forza - quelle maledette storie lunghissime che venivano spalmate su due, tre o più albi.
No, non ce la facevo ad aspettare tutto quel tempo, era una specie di tortura che non accettavo e, anche per questo, ho sempre evitato il più possibile i fumetti dove le storie non si concludevano con le ultime pagine dell' albo stesso.
Ad ogni modo, le attrazioni in edicola non mancavano mai, perchè spesso e volentieri si trovavano anche giochi e curiosità che mi avrebbero divertito tantissimo: ad esempio i "trasferelli" dei personaggi dei cartoni animati, che erano come delle specie di decalcomanie su foglio acetato che, mediante l' uso di una penna che ne ricalvava i contorni e tutta l' immagine, ti permetteva di trasferire a piacere l' immagine del personaggio sopra un qualunque foglio di carta o sopra uno sfondo a piacere. Non so quanto ci ho giocato con i trasferelli di Goldrake o Mazinga!
Crescendo e passando attraverso l' adolescenza e l' età adulta, mi sono accorto che, in fondo in fondo, quella sensazione di feeling con le edicole è rimasta altrettanto viva.
Mentre da ragazzo ero un divoratore accanito di riviste sportive (specialmente calcistiche tipo il Guerin Sportivo) e dell' Intrepido, in seguito mi appassionai a riviste tematiche particolari, tipo "Medioevo", oppure periodici di modellismo e, talvolta, fumetti vari.
Di recente mi sono rigettato nella lettura di vecchie tavole a fumetti basate sulle storie di Conan il barbaro. Insomma, davvero, ma cosa ne sanno i Duemila ????

lunedì 12 febbraio 2018

CRESCERANNO

E' incredibile come certi adolescenti siano capricciosi, lunatici ed intrattabili a prescindere. Tutto è dovuto loro, ogni pretesa deve essere soddisfatta prima ancora che venga pronunciata la parola.
Mangiano quello che vogliono, quando desiderano e quanto ne abbiano voglia.
Poi, però, scrolli le spalle e pensi che... cresceranno.





sabato 10 febbraio 2018

UN VIAGGIO FANTOZZIANO: GRAZIE TRENORD E TRENITALIA

Vi sto scrivendo dalla Toscana, dove sto trascorrendo un finesettimana, dopo tanto, troppo tempo, con le mie figlie, la mia cagnolona e... il mare vicino, finalmente.
Ma la giornata di ieri, quella del viaggio, è stata talmente assurda da far sembrare l' Odissea di Omero una specie di scampagnata in Brianza. Ma andiamo avanti con il racconto degli eventi.
Dovete sapere che, ogni qual volta io voglia andare in Toscana a trovare le mie figlie partendo dalla mia attuale posizione in provincia di Lecco, devo fare i conti con tutta una serie di noie e fastidi come:

a) La possibilità di acquistare on-line il biglietto ferroviario dovrebbe implicitamente prevedere che la mail di conferma dell' avvenuto acquisto arrivi prima della partenza. Se non ti arriva il biglietto, per colpa dei loro ritardi on-line, sono cavoli amari.

b) Nella stazione di Osnago non è possibile acquistare il biglietto ferroviario (è talmente piccola che non c' è la biglietteria, nemmeno quella automatica!) , ma è necessario recarsi presso un rivenditore autorizzato tipo edicola, panificio, cartoleria, etc. , ammesso di trovarla ancora in orario di apertura.

c) Le biglietterie con operatore in carne ed ossa hanno orari sempre più ristretti e li trovi puntualmente chiusi quando ti servono. Peraltro, le macchinette automatiche forniscono solo biglietti di limitata portata regionale. Al di fuori della Terra dei Longobardi, non ci arrivi con quei biglietti. Ci puoi arrivare fino ad Abbiategrasso, a Busto Arsizio o Varese. Ma non certo a Pisa o a Firenze.
Per trovare una biglietteria automatica che eroghi titoli di viaggio validi oltre i confini lombardi spesso mi tocca recarmi fino a Monza, che dista circa 15 km da casa mia. Non lontanissimo ma nemmeno dietro l' angolo: se contiamo le fermate ferroviarie, sono quattro stazioni dopo Osnago.

d) Se provo ad azzardarmi a rivolgermi ad una agenzia di viaggio, solitamente finisco per essere spennato da commissioni esorbitanti ed altri pasticci vari. In una agenzia vicino casa, questi fenomeni sono riusciti ad aumentarmi il costo del biglietto addirittura del 50% (ovviamente auguro loro che un rinoceronte infili il suo corno nel loro deretano e cominci a correre all' impazzata sulla tangenziale nord).

e) Se vuoi fare il biglietto a bordo, oltre a rischiare di pagarlo maggiorato (così, è una simpatica trovata per spennare i passeggeri), molte volte devi inseguire il controllore lungo tutto il treno, carrozza per carrozza,  - ovviamente portandoti dietro tutti i bagagli, onde evitare di non ritrovarli al tuo ritorno - per farti fare il biglietto o convalidarlo, dato che spesso e volentieri trovi la macchinetta obliteratrice guasta e fuori servizio (almeno ad Osnago).

Ma andiamo oltre.

Per la serie "il buongiorno si vede dal mattino"....

Solitamente, per recarmi in Toscana, sono solito prendere un treno regionale che passa dalla "sorridente" località di Osnago (che poi, che cazzo avrà da sorridere non l' ho ancora capito) alle ore 5:34 del mattino, per poi arrivare a Monza, dove scendo alle 5:49 ed attendo il treno per Milano C.le: questo arriva puntualmente alle 6:02 ed arriva a Milano alle 6:20.
Ovviamente, una volta arrivati nella stazione del capoluogo meneghino, mi attende una bella corsa - appesantito da notevole zavorra come un trolley pachidermico ed una borsa pesante come l' incudine di un fabbro - per arrivare dall' altra parte della stazione, per arrivare al famigerato binario 24, dal quale parte puntualmente il regionale per Pisa, alle ore 06:45 precise.
Ecco, come capite, è un delicato meccanismo di incastri di orari e coincidenze ferroviarie che richiede la massima precisione, nessun margine di errore.
Peraltro, sono solito prepararmi un valido "piano B" per ogni evenienza, nel caso in cui gli imprevisti mi impongano di fare fronte a dei cambiamenti imporovvisi.

Perfetto. Eccoci qua. Arrivo alle ore 5:15 alla stazioncina (?) di Osnago e sento la sgradevole voce computerizzata degli altoparlanti annunciare il ritardo di ben 15 minuti del treno che dovrei prendere io.
"Niente di importante, figuriamoci... La vita è bella e pensiamo positivo, inondando il mondo di energia positiva e luce, auguro serenità e prosperità a chi ha combinato questo banale errore".
No, col cazzo. Vi auguro di trascorrere il finesettimana sul water in preda alla diarrea, senza potervi staccare dal vaso del cesso nemmeno per un istante. Stronzi!!!!!!!
In condizioni normali, penserei che 15 minuti non costituiscono un ritardo mostruoso, a fronte di certi episodi incresciosi in cui i vari treni hanno accumulato ritardi ben più consistenti, talvolta di ore ed ore, quando non addirittura l' annullamento del convoglio.
Nel mio caso, però, mi giravano già le palle vorticosamente perchè quei maledetti quindici minuti di ritardo mi avrebbero fatto perdere - come una reazione a catena - tutti gli appuntamenti con i treni e le varie coincidenze. E tutto ciò mi costringeva inesorabilmente a ricorrere alla soluzione di riserva, il famigerato "piano B".
Ovvero, arrivare a Milano C.le con un treno successivo (per forza!) e poi prendere il treno per Bologna (che parte da Milano alle ore 7:15) e scendere alla stazione di Fidenza, attendere la coincidenza per Pisa Centrale, che sarebbe partita meno di un' ora dopo.
Tutto questo funzionava perfettamente in linea teorica, e lo avevo già sperimentato con successo pure nella pratica: la soluzione di scorta aveva funzionato perfettamente.
Stavolta il diavolo ci ha messo la coda e tutte e due le zampe.
Cosa è successo? Ve lo spiego subito. Appena arrivato a Fidenza, mi sono premurato di andare a verificare sul tabellone che sovrasta lo sportello della biglietteria (quella con il vecchio operatore umano, in carne ed ossa) l' elenco dei treni in partenza ed i relativi binari di arrivo corrispondenti.
Il treno per Pisa Centrale, secondo il suddetto tabellone luminoso, risultava previsto in arrivo sul binario 5, all' orario che avevo già letto in precedenza.
In tutta tranquillità, piano piano, ho attraversato il sottopassaggio interno ed ho raggiunto una panchina nelle vicinanze del binario giusto, in attesa del mio treno.
Passano i minuti inesorabilmente - mentre cerco di ingannare l' attesa leggendo un albo a fumetti di Conan il barbaro - e comincio a guardare il tabellone piazzato sul binario 5, aspettandomi che esso cominci finalmente a indicarmi l' arrivo imminente del mio treno regionale per Pisa.
E invece niente. Prendo lo smartphone ed inizio a consultare impazientemente un' applicazione appositamente dedicata agli orari dei treni, ritardi ed altre curiosità.
Mi aspetto che venga riportato un ritardo di svariati minuti relativamente al mio treno, magari che sia fermo per qualche motivo in qualche stazione precedente ma comunque in procinto di arrivare.
Ed invece no. La app mi dice che il treno è in stazione e sta partendo.
"Ma non diciamo cazzate!" - dicevo tra me e me - "Il treno non solo non è arrivato ma non è stato nemmeno annunciato..."
Poi, però, cinque minuti più tardi cominciamo a guardarci in faccia, tra passeggeri in attesa sbigottiti ed incerti sul da farsi.
Andiamo tutti a chiedere spiegazioni presso lo sportello della biglietteria ma l' impiegato ci conferma che il treno invece è arrivato (sebbene presso un binario diverso e nemmeno annunciato per altoparlante) e, mentre l' incazzatura generale monta per quell' imperdonabile disguido per colpa altrui, egli ci indirizza verso il gabbiotto dove si trovano gli uffici dei dirigenti della stazione.
Ovviamente lo stato d' animo era quello di chi si vuole fare giustizia da sè impiccando coloro i quali ci avevano fatto perdere il nostro treno e, dopo avere sentito risposte arroganti ed insolenti invece di scuse sentite per i loro errori, ci siamo decisi a rivolgerci agli uffici della locale polizia ferroviaria, dove abbiamo raccontato agli agenti polfer quanto successo e, mentre questi si prodigavano nel cercare di aiutarci a trovare altri treni che ci portassero alle nostre destinazioni il prima possibile, procedevamo anche a firmare un reclamo scritto nei confronti dell' ente ferroviario, che ci aveva lasciato a piedi con quel dannato disguido.
Certo, perdere ore ed ore in attesa di potere riprendere il viaggio non ha alimentato il nostro buonumore. Coincidenze ferroviarie multiple e scomode, incertezza a fiumi e tanta rotazione testicolare, anche da parte delle donne. Misteri della natura.
Alla fine, in tutto questo bordello, parlando con un tizio ho appreso che egli doveva raggiungere la mia stessa destinazione (Carrara, Toscana) e, con l' unica botta di culo della giornata, egli mi dice che sua sorella ci sarebbe venuti a prendere alla stazione di Aulla, e da qui saremmo ripartiti alla volta di casa.
Ringrazio ancora Stefano, sua sorella Loredana ed il cognato Ferdinando per la loro cortsia e per il passaggio in auto. Così come mando affanculo senza appello tutti coloro i quali hanno contribuito a rendere più difficile quella che avrebbe dovuto essere una giornata tranquillissima...
E poi parlano di treni ad alta velocità, quando gestiscono i treno regionali in maniera decisamente penosa...









mercoledì 7 febbraio 2018

IRA? SI' MA NON TROPPO

Esiste uno stato d' animo che viene comunemente chiamato "ira" e con la quale tutti quanti, prima o poi, dobbiamo fare i conti nel corso dell' esistenze. Un' emozione intensa, viva, feroce e sanguigna. Molto di più della semplice e fisiologica arrabbiatura per le situazioni avverse di minore importanza.
Non è facile nè bello vivere questo furore, perchè si tratta di un fuoco che consuma principalmente chi lo sta vivendo, ogni particella elementare del proprio corpo è pervaso da questa fiamma intensa e fortissima.
Una perdita - almeno parziale di lucidità - che va a braccetto con afflusso alluvionale di sangue al cervello e che fa spuntare le zanne da lupo mannaro anche all' essere più buono di questo mondo, qualora si trovi a vivere questa emozione così forte.
I precetti della religione cattolica descrivono l' ira come uno dei sette vizi capitali, mentre Dante colloca i dannati specializzati in questo tipo di specialità del peccato nel Quinto Cerchio dell' Inferno della sua Divina Commedia.
Insomma, non proprio un esempio da seguire: in fine dei conti nessuno si trova a proprio agio accanto a qualcuno che, in quel momento, è furibondo. Di solito non ne esce niente di buono, si fa fatica anche a calmare le persone fortemente in collera con terzi o con il resto del mondo.
Ma di grandi incazzature sono stati capaci personaggi storici insospettabili come lo stesso Gesù Cristo (celebre l' episodio in cui Egli, indispettito dalla presenza dei mercanti nel tempio, lì cacciò via a pedate nel culo); potremmo pure citare il pacifico per definizione "Gandhi" o fare esempi di letteratura antica in cui la rabbia è stata oggetto di poemi legati ad eroi come nel caso dell' Iliade ("Narrami, o Diva, del Pelìde Achille l' ira funesta..." cit. Omero).
Personalmente ritengo che il vero aspetto cruciale dell' ira non sia tanto prendere atto che essa esista così come in natura esistono i fenomeni atmosferici, le reazioni chimiche o altro.
Il vero punto sta nel fatto che nessuno, e sottolineo nessuno, si deve sentire in diritto di sfogare il proprio malumore nei confronti di altre persone. Se sto vivendo uno stato d' ira intenso, non posso certo prendermela con nessuno: posso solamente cercare di ritrovare lucidità - non appena possibile - e risolvere il problema alla fonte di questa arrabbiatura. Rimosso l' ostacolo, tutto il resto va da sè.
Non ci dimentichiamo mai che la libertà di un essere umano finisce esattamente dove comincia la libertà di un altro individuo. Mai varcare questo confine. Niente e nessuno possono legittimare tutto ciò.
Buongiorno a voi.

martedì 6 febbraio 2018

RAPPRESENTANZA NULLA

Ma che facce di cacca che si rivedono (alcune non hanno mai smesso di mostrarsi, in verità, purtroppo ed ahimè) in televisione, tra un' intervista mediocre ed un' apparizione in qualche trash-talkshow, da quando è ricominciata ufficialmente la campagna elettorale.
E la gara a chi spara le cazzate più grandi è appena cominciata, non si salva nessuno.
Partendo un centro-destra che è come il lupo che si veste con la pelle di agnello ma risulta credibile quanto qualcuno che voglia pagare la spesa nel carrello usando i soldi del Monopoli, il celebre gioco da tavola. Passando per un centro-sinistra (????) che sarebbe rappresentato da un PD (scusate la parola) che rappresenta in realtà una vera e propria seconda destra, a livello ideologico, ancora più feroce e spietata di quella ufficiale: in otto anni di governo non eletto - e pertanto non legittimato, non scelto dai cittadini - ci siamo ritrovati schiavi di una elite di idioti che hanno razziato le nostre tasche e saccheggiato quanto e più potevano, rubando a più non posso. Roba da far sembrare "Mani Pulite" un ballo di gruppo da discoteca vintage.
Della Lega Nord basterebbe ricordarsi delle vicende del "Trota" figlio di Bossi (ohibò, bleah...) e di come abbiano sempre appoggiato per propria convenienza tutte le porcate inventate nel ventennio di governi berlusconiani e... non ho per niente fiducia.
A partire dai primi anni Novanta del secolo scorso in poi, tra finta sinistra  abbiamo visto e governi del Berlusca abbiamo visto quello che hanno fatto al governo, in venticinque anni di "seconda repubblica", come abbiano distrutto e ridotto in miseria un paese ricco come l' Italia, dove tutti riuscivano a trovare una maniera per campare onestamente e senza compromessi.
A dire la verità, non mi fido nemmeno dei Cinque Stelle, dopo le vicende avvenute nei mesi scorsi a Roma il sindaco della capitale.
No, non credo proprio che andrò a votare. Nessuno di loro di rappresenta, a livello di idee e di valori.

IL CAVALIERE OSCURO

Stavolta Wikipedia non mi è stata di grande aiuto per capire meglio il quesito che mi si è posto innanzi. Chi è il "Cavaliere Oscuro"?  Si tratta di Bat-Man o del Berlusca????



venerdì 2 febbraio 2018

BEI MIEI TEMPI...

La tecnologia elettronica ed informatica ha fatto dei passi più che giganteschi negli ultimi 20-30 anni, al punto che non posso che provare compassione per la povera signora - titolare di un' edicola/cartoleria - che tribolava non poco con le molteplici funzioni ed opzioni integrate della propria nuovissima fotocopiatrice: appena consegnata dal fornitore, sembra che ci voglia un master universitario in informatica per poterla utilizzare a dovere.
In compenso, abbiamo buchi e voragini aperte sulle strade provinciali (un grazie di cuore ai nostri politici incapaci e farabutti), ponti che crollano, infrastrutture fatiscenti, disoccupazione altissima, precarietà da record nel mondo del lavoro, indigenza in continuo aumento, e tante altre fantastiche meraviglie in pieno 2018.
Bei miei tempi, medioevo...

giovedì 1 febbraio 2018

BALORDI STRADALI

Supponiamo che io stia percorrendo in automobile una qualsiasi strada urbana/ extraurbana del nostro meraviglioso Belpaese. Mettiamo che, nei pressi di un distributore di carburante, un automobilista indisciplinato - ed anche decisamente stronzo - tagli la strada al sottoscritto, in barba alle regole di precedenza del codice della strada in vigore.
Ecco, nonostante il grande Ghandi avrebbe consigliato tolleranza e moderazione, ogni qualvolta si ripresentano queste situazioni, devo confessare che impugnerei un bazooka e farei saltare in aria lo stronzo di turno. Perchè questa bastardaggine manifesta nell' ignorare le regole minime del vivere civile sottendono pure la mancanza assoluta di rispetto nei confronti del prossimo. E rischiano di scatenare spiacevoli conseguenze a catena.
A proposito, sto già cercando di documentarmi sull' utilizzo di armi pesanti :)