martedì 13 febbraio 2018

L' INCANTO DELL' EDICOLA

Quelli della mia generazione, oltre  a quelle precedenti, in tempi nemmeno troppo lontani ma che si sono dilatati a causa di una inspiegabile bolla tale per cui sembra che siano trascorsi secoli piuttosto che pochi decenni - potranno sicuramente comprendere quella sensazione bellissima che mi faceva fremere lungo tutto il corpo, quando entravo dentro un' edicola da bambino.
In tempi in cui internet ed i suoi contenuti multimediali erano ancora lontani e nemmeno la fantascienza immaginata sino ad allora ne aveva intuito l' imminente arrivo in un futuro nemmeno troppo lontano, la mia fantasia e la mia curiosità di fanciullo trovavano pieno appagamento nella gioiosa visita ad uno dei tantissimi giornalai. L' oggetto preferito delle mie incursioni era ovviamente Topolino: ricordo col magone in gola che, quando ho imparato a leggere, nei primi anni Ottanta del secolo scorso, a quei tempi quel giornalino costava appena 800 lire, l' equivalente approssimato dei 20-25 centesimi di euro attuali. Le sue storie avventurose ed educative ma altrettanto divertenti e stimolanti, riuscivano a solleticare ed appagare pienamente la mia gioia di leggere, senza fatica ma anzi, divorandone i contenuti come se fossero bignè di una pregiata pasticceria.
Il mio eroe preferito era Paperino, nel quale mi riuscivo ad identificare per i tanti difetti e per quella sfortuna epica che lo rendeva un eroe a prescindere. In seconda battuta, con medaglia d' argento, sceglievo Pippo, con la sua simpatica goffaggine ed innata simpatia. Topolino era ultimo sul podio, forse perchè troppo "perfettino" (e degno di stima, per questo) ma forse un po'... troppo.
Ad ogni modo, in edicola non c' era solo quel fumetto.
Si trattava solo della punta dell' iceberg.  Ricordo riviste per bambini come il Corriere dei Piccoli - un raccoglitore di storie gradevoli e mai volgari - ed un giornalino denominato curiosamente "Più", che mi entusiasmava sia per i suoi racconti a fumetti che per i gadget originali che venivano allegati alla rivista.
Oltre a questi , tornando nell' orbita dei fumetti veri e propri, avevo cominciato a leggere anche le storie di Tex ( a dire il vero, avevo cominciato a sbirciare le bellissime tavole grafiche delle vignette già prima di imparare a leggere, visto che ammiravo la bellezza e l' abilità grafica del disegnatore di quelle vignette), ma abbandonai quel genere perchè la crudezza delle storie (spesso con morti e feriti) del Far West male si accoppiavano con la mia ingenua morale che non tollerava che qualcuno potesse arrecare danno al prossimo.
E, peggio ancora, spesso e volentieri le storie non si concludevano con l' ultima pagina dell' albo che avevo in mano, ma avrei dovuto attendere un buon mese per acquistare il successivo albo, dove si sarebbe concluso definitivamente il racconto. Ecco, una cosa che non ho mai sopportato - e talvolta ingoiato a fatica, come un inevitabile rospo da ingoiare per forza - quelle maledette storie lunghissime che venivano spalmate su due, tre o più albi.
No, non ce la facevo ad aspettare tutto quel tempo, era una specie di tortura che non accettavo e, anche per questo, ho sempre evitato il più possibile i fumetti dove le storie non si concludevano con le ultime pagine dell' albo stesso.
Ad ogni modo, le attrazioni in edicola non mancavano mai, perchè spesso e volentieri si trovavano anche giochi e curiosità che mi avrebbero divertito tantissimo: ad esempio i "trasferelli" dei personaggi dei cartoni animati, che erano come delle specie di decalcomanie su foglio acetato che, mediante l' uso di una penna che ne ricalvava i contorni e tutta l' immagine, ti permetteva di trasferire a piacere l' immagine del personaggio sopra un qualunque foglio di carta o sopra uno sfondo a piacere. Non so quanto ci ho giocato con i trasferelli di Goldrake o Mazinga!
Crescendo e passando attraverso l' adolescenza e l' età adulta, mi sono accorto che, in fondo in fondo, quella sensazione di feeling con le edicole è rimasta altrettanto viva.
Mentre da ragazzo ero un divoratore accanito di riviste sportive (specialmente calcistiche tipo il Guerin Sportivo) e dell' Intrepido, in seguito mi appassionai a riviste tematiche particolari, tipo "Medioevo", oppure periodici di modellismo e, talvolta, fumetti vari.
Di recente mi sono rigettato nella lettura di vecchie tavole a fumetti basate sulle storie di Conan il barbaro. Insomma, davvero, ma cosa ne sanno i Duemila ????

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