lunedì 13 febbraio 2017

RISTORANTI ORIENTALI

Sarà casuale, ma ho mangiato più volte al ristorante cinese negli ultimi dieci giorni di quanto non abbia mai fatto nei miei 40 anni precedenti.
Prima di conoscere la mia attuale compagna, non ci avevo mai messo piede dentro, a dirla tutta.
Un po' per quella mia naturale diffidenza nei confronti dei sapori esotici, ed un po' per quella mia attitudine a dimostrarmi refrattario nei confronti di tutte quelle "mode" che vengono imposte alle masse dai media, casse di risonanza dei ricchi e dei potenti.
Poi, venendo a vivere nel gelido Nord d' Italia, mi sono lasciato convincere ad entrare all' interno di questi locali "dagli occhi a mandorla".
Ho assaggiato i vari sapori che mi venivano proposti, a cominciare dal famigerato "sushi", e sono rimasto molto tiepido, poco convinto: evidentemente le mie papille gustative richiedono altro.
E, siccome sono tutto sommato una persona di buonsenso, ho trovato una sorta di compromesso tra questa nuova realtà (a livello personale) e le mie esigenze gastronomiche: per farla breve, quando entro al ristorante cinese (o giapponese), mi metto a mangiare cibo italiano, o comunque preparato in maniera convenzionale.
Uno potrebbe legittimamente chiedermi: "scusa, ma cosa ci vai a fare al ristorante orientale, se tanto ti piace mangiare portate tipicamente italiane?"
Potrei laconicamente limitarmi a rispondere che la quantità abnorme di cibo che posso mettermi nel piatto (ad un prezzo decisamente conveniente, rapportato a quello offerto dai concorrenti italiani) e di buona qualità potrebbe già rappresentare un motivo congruo e sufficiente a farmi optare per i ristoranti di questo tipo.
Ma, oltre a tutto questo, mi sono accorto che anche dal punto di vista della socializzazione (esempio: una serata con gli amici) può rappresentare una ottima opzione senza spendere troppo.
Basta imparare a non esagerare con la quantità, mettendo cibo sul proprio piatto.
Non fate come me, che - per ingordigia - ho dovuto fermarmi a vomitare rimettendo tutta la quantità industriale di cibo ingurgitata. Mea culpa.



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