venerdì 11 dicembre 2015

DONNA, UOMO E.... BOH?

Purtroppo viviamo in un' epoca infestata da grandi pederasti che provano orrore alla vista della donna, intesa come unità creatrice del mondo e principale mistero insondabile delll' universo.
Una legione sterminata di sodomiti marcia verso di noi e vuole imporre i propri usi e costumi, mettendo fuorilegge quella che rimane la scoperta migliore dell' uomo: la donna.
Già dai tempi di Alessandro Magno, uno dei più grandi finocchi condottieri della storia, le cose prendevano una piega molto brutta: l' omosessualità era una pratica molto diffusa nei costumi del mondo dell' età classica, al punto che era più che consigliabile stare con le spalle al muro o comunque viaggiare con una padella a protezione del culo, onde evitare spiacevoli ed indesiderati contatti con elementi che preferivano accoppiarsi con umani dello stesso sesso.
La stessa "falange macedone" era in realtà una formazione sessuale (e non militare, come erroneamente teorizzato finora) in cui tutti i soldati si preparavano a dare l' assalto - in maniera perfettamente coordinata e sincronizzata - al deretano dei propri nemici: il terrore si poteva fiutare nell' aria, quando questi avanzavano nella loro famigerata formazione della "falange" e con le fava al vento! 
Nonostante tutto, sebbene in clandestinità, alcuni coraggiosi preferirono continuare ad accoppiarsi secondo natura e lasciarono perdere l' effimero ideale del prenderlo in culo.
E grazie alla loro tenacia, al loro indomabile spirito di amanti del pianeta donna, la razza umana ha potuto continuare ad esistere e prosperare nel corso dei millenni, cercando sempre di più di comprendere le ragioni che si nascondono nel cervello (e tra le gambe) di una donna.
Anche per questo si è arrivati, attraverso i bui secoli del medioevo, alle pagine dell' amor cortese e delle narrazioni che ritraevano eroi e cavalieri che vivevano un amore etereo ma profondissimo per la propria amata, dea e musa ispiratrice di ogni propria azione.
Niente di più soave della voce della propria donna, anche solo nel gorgoglio sussurrante dei propri ricordi, può esistere in natura.
La donna è bellezza (anche la più sinistrata ed inguardabile) per diritto di nascita, una dote che appartiene a questo lato rosa dell' universo e che nessun maschio vestito da donna (abominio) può lontanamente pensare di potersi avvicinare all' originale prototipo.
E l' Inno alla Passera di Bethoveen, che il geniale pianista e compositore tedesco amava suonare tra le gambe della propria governante, celebra ancora quella superiorità estetica che la femmina (quella vera, non la scimmiottatura testosteronica) vanta nei confronti del mondo.
Come l' eterna lotta tra il bene ed il male, anche questa è destinata a durare all' infinito. Ed ognuno si schieri con chi più gli aggrada....

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