martedì 22 dicembre 2015

MODELLI VARI

Si può pensare a dei modelli a cui ispirarsi e poi crescere provando a seguirne il solco, per emulazione, sperando di riuscire a somigliare almeno un po', nel tempo e lavorandoci su, al nostro esempio vivente.
Quando ero bambino, mi ricordo che l' esempio che mi veniva proposto in continuazione era il classico uomo tutto d' un pezzo che si vedeva nel film degli anni '50 del secolo scorso. Un tipoco esempio era il ranger dei telefilm del cane “Lassie”, dove l' umano era solitamente un personaggio con forti qualità di problem-solving (sì, insomma, era uno che sapeva toglierti dai guai in ogni frangente), generalmente una persona con virtù morali a prova di bomba e dotato di una ottima dose di buonsenso, senza trascurare un' indiscussa convinzione nei propri mezzi e nelle proprie capacità. Un notevole carisma, una irreprensibile carriera alle proprie spalle e niente di cui doversi vergognare o di cui dover rendere conto a chicchessìa. Alle quali si possono aggiungere altre caratteristiche importanti quali il fascino che questo bel tenebroso emanava nei confronti del gentil sesso e dell' umorismo sobrio che solitamente veniva, di tanto in tanto, dimostrato dal nostro eroe.
Nel giro di pochi decenni, sono cambiate tantissime cose (in peggio) e l' imbecillità delle persone è cresciuta in maniera esponenziale, in parallelo allo squallore dei nuovi “modelli” ultranegativi che venivano imposti dal cinema (e dal giro di soldi correlato che teneva in piedi il nuovo mostro: per soldi, costruiamo stereotipi nuovi ed insulsi per creare un nuovo mondo popolato da zombies ed idioti).
Ma tutto sommato, almeno per quanto riguarda la mia personalissima opinione, ritengo che il primo modello – un po' vintage, un po' retrò, - sia ancora valido. Preferisco continuare a tendere a quel modello di virtù che rimane molto più pulito rispetto a tanta merda che si vede oggi e che cercano di  imporci come nuove tracce. Inutilmente, per fortuna.

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