mercoledì 16 settembre 2015

MAMMA MIA DAMMI CENTO LIRE

Due giorni fa, portando il cane a fare i suoi spropositi ecologici bisognini fisiologici del dopo-pranzo, la mia attenzione è stata catturata da un discreto luccichìo dai riflessi quasi argentei.
Una monetina, in mezzo all' erba ed alle foglie cadute dagli alberi in seguito alle sferzate del recente maltempo. Forse una moneta estera, smarrita da qualche turista vacanziero un po' distratto e caduta per errore dalle tasche di quest' ultimo.
Boh, ad ogni modo mi sono avvicinato per raccoglierla e, una volta sicuro che quella monetina non fosse troppo vicina a qualche stronzolo di cane (restando in tema) per evitare contaminazioni di natura batteriologica irreversibile, l' ho infine presa tra le mie mani e ripulita dal terriccio (terra, non merda) che ne smorzava la brillantezza.
Beh, a questo punto lo stupore è stato immenso! Si trattava di una monetina da 100 lire (!), ormai malinconicamente fuori corso da svariati anni e che rappresenta un simbolo affettivo enorme per quelli della mia generazione (e non solo loro).
Certo, proprio perchè una moneta non è più in corso di valore - e pertanto inutilizzabile per acquistare alcunchè - diventa buffo anche cercare di capire la ragione per cui qualcuno avesse in tasca (prima di perderla) quella monetina "scaduta".
Forse un semplice nostalgico, magari un collezionista oppure niente di tutto questo. Non lo saprò mai.
Però devo confessare che questo piccolo, simbolico ed effimero ritrovamento mi ha fatto sentire un po' come il personaggio disneyano di Zio Paperone : la sua celebre "numero uno", la veneratissima prima moneta che rappresentava l' inizio delle sue mitologiche fortune e ricchezze, rappresentava per lui proprio l' inizio di una positiva corsa verso la fortuna. 
Immagine stupenda ed ottimista. Poi, però, in maniera molto più realistica e pragmatica, mi sono ricordato che nel mio caso la monetina è "fuori corso", ""scaduta", "inutile", etc. e... spero che comunque valga intesa come un segno positivo per il futuro.








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