venerdì 17 marzo 2017

ATTACCO AL SAPERE

Apprendo con estrema tristezza e rabbia mai doma dell' ennesimo episodio di maltrattamenti ai danni di alunni all' interno delle scuole da parte di insegnanti manesche e quanto meno inadeguate al ruolo che svolgono. Inzuppando i frollini nel caffellatte ricorro col pensiero ai tanti momenti dei tempi che furono, a partire dalla mia infanzia e dei personali ricordi scolastici.
La differenza è enorme, lo posso testimoniare io stesso.
Non tanto per i metodi in sè: poteva capitare benissimo che il maestro elementare (anziano, a quei tempi, ed esponente di una scuola di pensiero un po' "classica", diciamo) ti potesse mollare uno scappellotto sulla testa - nel caso di comportamento estremamente indisciplinato da parte di qualche elemento un po' troppo al di fuori dalle righe - e ti mettesse alla gogna davanti al resto della classe.
Ma comunque accettavi il tuo castigo, la tua punizione, il tuo momento nero come un sacrosanto richiamo al tuo senso di responsabilità. Io sono l' educatore, tu hai sbagliato e voglio farti capire dove hai commesso l' errore: così potrai imparare ad evitarlo in futuro e crescere fino a diventare adulto.
Ecco, il punto è proprio questo. In tutti questi anni (e vi parlo di quasi quattro decenni di tempo trascorso) di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima - addirittura quella proveniente dalle varie alluvioni, per non parlare di quella degli tsunami - e di ponti ne sono crollati a centinaia e migliaia, però la figura sociologica dell' insegnante ha subito una sorta di involuzione rispetto a quella figura carismatica che rappresentava mezzo secolo fa.
Insegnanti fisiologicamente timorosi di non vedere rinnovato il proprio contratto con la pubblica amministrazione e comprensibilmente in ansia per il futuro, condannati ad un posto da precari a vita, si dannano l' anima per trovare un filo logico tra l' ignoranza critica e sociale dei propri alunni e l' incoerenza dei programmi scolastici, sempre più illogici e scollati dal senso del mondo reale.
Nel mezzo ci mettiamo pure quell' armata di genitori idioti che giustificano i propri figli a prescindere, anche davanti all' evidenza, e tutto diventa tremendamente difficile da affrontare nel proprio quotidiano. 
Ma questo non toglie che nessuno può arrogarsi diritti che non si possono avere in alcun caso. No.
I bambini non si toccano. Se avete delle frustrazioni o dei problemi da sfogare con qualcuno, toglietevi dalla testa l' istinto di farlo con degli innocenti.

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