Meno male, almeno la buona notizia imprevista - arrivata nel freddo di questo pomeriggio dicembrino - mi rallegra ed allieta esponenzialmente il mio umore: catechismo sospeso per via del periodo natalizio e ripresa delle ostilità all' anno nuovo. Sì! Sì! Sì ! ..... Oddio, che goduria!
Intendiamoci, i catechisti sono bravissime persone che dedicano volontariamente il loro tempo a questa lodevole opera di indottrinamento e conoscenza cattolica. Ma in questo periodo così difficile ed incasinatissimo della mia vita, in pratica questo appuntamento settimanale è più che altro un ulteriore ostacolo da dover scavalcare nella mia già tortuosa routine, per non parlare dei problemi gravi già noti.
Oddio, a pensarci bene non mi piaceva andare al catechismo nemmeno quando ero piccolo, lo ritenevo una immane rottura di coglioni cosa di poca importanza ai fini della vita di un normale, comunissimo cristiano. Se poi consideriamo che ogni anno venivano reclutati catechisti direttamente dei reduci della Gestapo, tutto si complicava ulteriormente e rendeva la permanenza dentro quella prigione aula adiacente al chiostro della chiesa.
Riflessioni profonde e spirituali troppo impegnative per bambini di quell' età - in genere con la mente ancora rivolta ai cataloghi natalizi dei giocattoli - sono un sacrificio non indifferente per i giovanissimi, e dovrebbero essere affrontati con maggiore leggerezza e meno intransigenza.
A quei tempi, avendo constatato dalle mie sempre più frequenti assenze dall' appuntamento domenicale (all' epoca si faceva dottrina domenica mattina o sabato pomeriggio) la suora superiora di quel periodo - Colonnello Suor Antonio - aveva messo una taglia sostanziosa sulla mia testa, scatenando vari spietatissimi bounty-killers sulle mie tracce, pur di catturarmi e di riportarmi là dentro: "Vivo o morto, portatemelo qua!", ordinava la dolcissima religiosa.
Sì, lei era lo sceriffo di Nottingham ed io l' eroico Robin-Hood...!
Sì, lei era lo sceriffo di Nottingham ed io l' eroico Robin-Hood...!
Nonostante i suoi vani tentativi, riuscii comunque a evitare - seppure con grande fatica - il catechismo post-cresima (proprio quello che voleva farmi fare la tirannica suora) perchè nel frattempo mia madre cercava di convincermi ad andare a dottrina. Non perchè fosse convinta della bontà di ciò, ma molto più semplicemente perchè la superiora aveva iniziato a rompere le scatole anche a lei e la mia mamma voleva togliersela dalle palle.
Ma ogni qual volta mia madre provava a iniziare l' argomento, la mia perentoria risposta -"Col cazzo...!"- e l' immediata fuga dalla finestra sul cortile, riuscivano a farmi guadagnare il tempo necessario per nascondermi mimetizzandomi nel folto della boscaglia vicino casa.
Sarà l' effetto inconscio di quei ricordi a risuonare dentro di me?
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