Sono sempre più convinto
che la vita sia a tutti gli effetti un viaggio nel tempo e nello
spazio, dentro una sorta di contenitore invisibile che procede in un'
unica direzione, senza mai retrocedere in direzione inversa.
In qualsiasi momento puoi
essere buttato fuori dal “mezzo di trasporto”, se il controllore
ti dice che il tuo biglietto è scaduto o comunque privo di validità.
Ci sono persone che
viaggiano in classe economica (chi addirittura in mezzo ai bagagli e
chi si arrangia mantenendosi aggrappato alle ali) e chi viaggia nella
sezione lusso piena di confort e benefit, ma comunque il viaggio non
è illimitato: quando è il tuo momento, devi scendere e lasciare il
posto a qualcun' altro, generalmente appena nato.
A bordo di questa
improbabile ed utopistica navicella ci sono migliaia, milioni di
persone con cui non scambieremo mai una parola (magari vivono a poche
centinaia di metri da noi ma non attirano la nostra attenzione ed il
nostro interesse) ed altri che invece valgono per noi più di
qualsiasi altra cosa esistente.
Ci sono delle regole di
buon senso e di buona convivenza che sempre più poche persone –
educate e benevolenti – rispettano e mantengono valide, mentre
tantissimi cafoni e buzzurri di ogni specie, età, razza, etnia,
religione infangano senza provare vergogna (ed invece dovrebbero).
Ognuno impiega il proprio
tempo nella maniera che ritiene più opportuna: chi ascolta musica,
chi guarda le tette (o il pacco, a seconda del sesso) della persona
che si trova all' interno del proprio campo visivo e fa suonare il
campanello d' allarme del nostro interesse personale; ci troviamo
pure quello che cerca di fregarti il portafogli alla minima
distrazione che ti concederai, così come altre persone bizzarre o
anonime. E' la vita.
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