Odio gli sprechi di
tempo, in special modo le lunghe attese in coda agli uffici postali –
per pagare una bolletta o spedire una raccomandata – e, peggio
ancora, aspettare il turno in sala d' attesa nell' ambulatorio del
proprio medico curante.
Non tanto per la comunque
innegabile e preziosissima risorsa “temporale” che viene a
sciuparsi in maniera inconcludente, ma piuttosto per la devastante
rottura di coglioni che questa comporta, una noia brutale e selvaggia
che è assai peggio di un pugno ricevuto in piena faccia.
Ecco, oggi mi è toccato
fare la fila alle poste per due volte per una sfortunata circostanza
che mi ha obbligato a tornare a casa per recuperare quel foglietto
che mi era scivolato via dalla busta – ancora aperta, mea culpa –
e procedere con sollecitudine a tornare all' ufficio postale prima
che questo si riempisse nuovamente di pensionati affamati come gli
zombies di “Walking Dead”, poveretti, in attesa di prendere quei
pochi spiccioli non ancora rubati da questo stato ladro e criminale.
Insomma, imprecando come
è giusto fare in occasioni di questo tipo, sono tornato buono buono
in coda e, tutto sommato, stavolta mi è andata anche bene. E questo
non è mai scontato....!
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