Quella di oggi, quasi del tutto trascorsa, è una di quelle giornate che archivierò tra quelle con l' etichetta "giornate di merda". Non che ci sia stato un episodio particolarmente rilevante per meritarsi questa categoria nella mia classificazione personale, però un insieme di minuscoli piccoli episodi minori - aggiunti ad un' atmosfera cupa e tremenda che sembra di tutto tranne che quella classica prenatalizia - dànno la misura di un' insostenibile malessere.
Prendiamo, ad esempio, l' appuntamento di stamane in tribunale: dovevo andare a consegnare alcuni documenti alla segreteria , in funzione delle pratiche per la separazione.
Quando arrivo all' ingresso, la perquisizione da parte della guardia giurata di servizio (giovane e magari proprio per questo smanioso di mettersi in mostra) rasentava il maniacale, controllando ogni millimetro quadrato della mia cara vecchia, gloriosa ed innocente borsa.
Dovevate vedere la sua faccia perplessa quando ha trovato, in una delle tasche, una delle piccole action figures che spesso e volentieri riesco a trovare per impiegarle nei miei lavoretti di riverniciatura di giocattoli: chissà cosa avrà pensato?
Ma poi, ad onor del vero, una volta entrato dentro il complesso del tribunale civile, la sensazione non era di certo tra le migliori, girando tra capannelli di avvocati, giudici e poliziotti nell' atrio principale.
Diciamo che ci sono compagnie migliori, non è il posto dove ti trovi a tuo agio, nemmeno avendo la coscienza (e la fedina penale) ancora pulita al mille per mille.
Poi, mentre arrivi infine alla fatidica segreteria di cui sopra, ti ritrovi ad osservare tuo malgrado uno spettacolo degno di un asilo infantile: avvocati (che dovrebbero già essere grandicelli e pertanto teoricamente maturi di cervello) a sgomitare l' uno contro l' altro per passare avanti alla fila per parlare con l' impiegata... Che tristezza, pure con tutti i miei problemi personali ancora da risolvere, devo dire che provavo solo pena per quelli ometti e donnette vestiti elegantemente - come pochi si possono permettere - a comportarsi in quella maniera così maleducata, arrogante e strafottente.
Sì, va bene, dappertutto succede... potrebbe pensare qualcuno. Ma questo non rende meno grave - ed al tempo stesso patetico, grottesco - quello che si vede fare a gente che dovrebbe essere un modello di comportamento, visto che mangiano libri di diritto civile e cagano trattati di legge internazionali...
Ad ogni modo, poi, sentendo arrivare irresistibile il richiamo della vescica, ho raggiunto infine la zona dei cessi e, non appena entrato dentro e cominciate le operazioni di svuotamento idraulico come da manuale, il mio telefonino ha cominciato a squillare, con la suoneria al massimo del volume, si sentivano urlare le parole dell' "Inno dei G.I.Joe": il telefono che urlava " Nella giungla minacciosa, c' è un pericolo in agguato, è una banda misteriosa, sono i Cobra, attenti Joe !....All' attacco G.I.Joe, per difendere la pace, contro il Cobra più vorace, alla tregua dite no..."
Perfetto, ho pensato tra me e me, adesso magari mi arrestano per schiamazzi mentre sto pisciando e mi fanno pure il processo senza nemmeno uscire dal cesso! Invece, fortunatamente non c' era nessuno ed ho potuto salvare la faccia e quel minimo di pudore rimasto, guadagnando l' uscita in fretta e furia e facendo rotta verso la macchina. Tra un passo e l' altro, mi rimaneva comunque il tempo per regalarmi una scintilla infinitesimale di poesia, parafrasata dai versi del Leopardi ne "l' Infinito":
".....E naufragar m' è dolce in questo mare..." Sì, però di merda.
Nessun commento:
Posta un commento