Non so cosa pensare, stavolta le parole sono veramente difficili da trovare.
Perchè quando esci di casa per andare a prendere tua figlia e ti imbatti in un amico che sta vivendo una situazione difficilissima, estrema - quasi identica alla tua, con pochissime differenze - e lo senti parlare con rassegnazione, dolore, amarezza di ciò che vorrebbe fare, beh... E' dura ma cerchi di fargli coraggio proprio perchè vuoi bene a quel tuo amico, e provi dolore nel vederlo così sofferente. Anche lui distrutto da una separazione (anche lì voluta dalla moglie, tanto per aggiungere uno dei tantissimi punti di contatto) e da un lavoro che si è progressivamente ridotto fino quasi a scomparire, denaro che manca e tutti gli altri problemi pratici che la stragrande maggioranza del mondo ignora.
No, caro amico mio. Non ci pensare nemmeno a farmi quel discorso lì. Questo mondo ha bisogno di te, perchè sei un uomo buono, pulito fuori e dentro. Anch' io ci sono passato da pochissimo, proprio in un quella idea, ma poi ho pensato che...non se ne parla proprio.
Quando la morte verrà da me, io le sorriderò in faccia e le farò una battutaccia delle mie.
Non me ne frega un cazzo se finirò sotto un ponte o meno, non andrò ad elemosinare mai un centesimo: io voglio solo lavoro e quel soldo me lo voglio guadagnare.
No, non ci penso nemmeno minimamente a certe scelte senza ritorno, e non ci devi pensare nemmeno tu, per piacere. Siamo nella merda e niente è stato facile per noi, e forse non lo sarà mai. Ma continuiamo a combattere, come Cloridano e Medoro. Fino all' ultimo.
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