Buon inizio di settimana, cari amici miei.
Non sempre ci riesco, ma ci provo spesso e volentieri. Per dovere di bandiera, più che per convinzione personale. Combatto.
Tante volte, invece (forse troppe), mi fermo a cercare di capire questo mondo che osservo con curiosità da oltre quarant' anni di vita.
Ovvio che in questi giorni ogni invito all' ottimismo va un po' in dissonanza con il mio stato d' animo attuale, ferito e dolorante a causa della inattesa e prematura scomparsa di mia madre.
In vari momenti della mia giornata, mi ritrovo a immaginarmi sull' argine di un fiume, al fianco della Nera Signora (così come viene iconografata, con tanto di falce) a contemplare l' infinito e sussurrante scorrere delle acque, quel flusso silente che si muove in un' unica direzione, senza ritorno, come la vita.
Mi immagino a fare molte domande all' entità astratta "Morte", e che essa si sforzi - venendomi incontro per quanto possibile a lei - di darmi le relative risposte ai miei interrogativi.
Seduti sulle sponde del fiume, come due vecchi conoscenti, conversiamo tranquillamente delle dinamiche sempre più spesso illogiche che legano le vicende umane.
Forse, sapendo che non ci sono risposte assolute e definitive sulle cose grandi e piccole della vita quotidiana, non pretendo nemmeno che mi venga fornita una spiegazione completamente chiara di ciò che vorrei sapere.
Come trasportato da un' onda e sulla cui cresta mi sia adagiato, oscillo tra dubbi che mantengono vive tutte le mie perplessità.
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