Ci sono luoghi che ti parlano anche se la logica e le leggi della natura dicono esattamente il contrario. Posti che molti evitano per superstizione, paura o altre ataviche fobie che neppure loro saprebbero spiegare. Eppure anche ciò che rappresenta un fisiologico passaggio dell' umana esistenza dovrebbe costituire infiniti spunti di riflessione, senza che questi debbano necessariamente produrre influenze nefaste o catastrofiche sulla vita quotidiana, ultraveloce, frenetica e cervellotica che siamo costretti vivere ai nostri tempi.
Voci della suggestione che narrano di vite che furono e che costituiscono istanti, secondi, ore, decenni e secoli della storia di questo pianeta. Sì, anche quella delle persone che non furono famose o portate agli onori della cronaca per qualsivoglia motivo hanno regalato con la propria esistenza un piccolo contributo alla storia del mondo. Come ogni essere vivente del passato, del presente e del futuro.
Dietro ognuna di quelle lapidi, di quelle croci rovinate dal tempo, di quelle lapidi ingiallite dall' incuria e dall' oblio, di quei loculi abbandonati a sè stessi resistono fieramente le storie passate di quei poveri resti umani e di quell' energia vitale che si è espressa nel proprio tempo.
Un silenzio che va a braccetto con il fischio sordo del vento, che scuote vigorosamente le fronde degli alberi e mescola omogeneamente le suggestioni del riposo dei morti con quelle dei pensieri dei viventi.
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