Che rottura di palle. Odio andare al panificio durante la mattina, perchè so già che inevitabilmente troverò le legioni di vecchietti ed ultrapensionati che sono in fila davanti a me nella stessa identica maniera in cui te li ritrovi in coda agli uffici postali.
Ed ognuno di essi comincia a scegliersi il pane non prima di avere snocciolato una serie di discorsi sulle condizioni metereologiche dei prossimi giorni, della salute dei propri vicini di casa, sui lavori in corso vicino alla stazione e sulla sciatica che proprio non ne vuole sapere di farlo soffrire.
Poi comincia una rassegna incerta (prendo un quarto di pagnotta oppure un mezzo filone integrale? Ma no, meglio una mezza dozzina di panini al latte. O magari no, meglio all' olio.) di quello che riescono a vedere oltre la vetrata trasparente del bancone del "panificio/tabaccheria/ricevitoria/cementificio e riviste pornografiche" e trascinandosi col proprio carrellino-trolley raggiungono la cassa per pagare, impiegando almeno dieci minuti per contare e ricontare quelle decine di centesimi accumulati dai residui della pensione del mese precedente. Ammesso che non se li siano sputtanati col gratta e vinci.
Provate a moltiplicare questo spettacolo per almeno sei - sette anziani in coda davanti a voi e vi posso garantire che finirete per sclerare di brutto anche voi.
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