Boh, è una cosa che sento a pelle e non riesco a spiegarlo con gli strumenti asettici della razionalità pura, e magari non m' interessa nemmeno farlo.
Sarà che non ho bisogno di una capricciosa stampante e delle sue costosissime cartucce d' inchiostro (costano così care che ormai vengono alimentate direttamente a sangue, conviene seriamente buttare via la stampante dopo avere finito l' inchiostro che non acquistare le cartucce di ricambio!!!), ma sicuramente lo trovo un metodo infallibile per collegare ciò che la fusione tra cuore e ragione mi suggerisce di fissare tra le righe fedeli di un quaderno.
Non si sono bug di sistema nè complicazioni dovute dalle bizze di software sempre più inaffidabili... qui c' è la libertà assoluta di lasciare baciare la penna e la carta, dal cui abbraccio amoroso nasceranno le parole ed i pensieri da mandare a memoria (per lo meno la mia, in caso di eventuali amnesie o rincoglionimento precoce).
La libertà di scegliere e modulare la propria calligrafia scavalca e supera di migliaia e migliaia di anni-luce la possibilità di scegliere "font" da grigi editor di testo, con la sana ed innocente vanità di potere rendere unica la traccia lasciata sul foglio...
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