Esiste una categoria di persone che sono tra quelle che in assoluto sopporto di meno. Si tratta del classico stereotipo (sia uomo che donna) che si potrebbe definire, per analogia, un pavone che fa di continuo la ruota parlando in maniera esageratamente propositiva e superba delle proprie doti e dei propri (presunti) meriti in qualsivoglia occasione riguardo agli eventi che si svolgono nel nostro mondo. Una creatura antipatica a pelle, tanto pronta ad elevare sè stessa quanto (per proporzionalità inversa) rapida ed efficace nel denigrare gli altri, sminuendo e disprezzando tutto ciò che la infastidisce.
Una persona odiosa, che ti sorride davanti ed invita a tavola gli amici per meglio studiarne le debolezze e per meglio avere a propria disposizione tutte le informazioni utili per potere elaborare i peggiori pettegolezzi di questo mondo.
Talmente piena di sè che, durante una qualsivoglia conversazione, comincia a parlarti sopra maleducatamente, dimostrandoti sprezzantemente quanto poco o niente tenga ad ascoltare ciò che dici.
Una persona che semina zizzania per ignoranza propria e per una innata malignità che la porta a percorrere questa triste strada, poichè questo è insito nella propria malvagia natura.
Ovviamente tale esemplare non conosce il concetto dello scusarsi nei casi frequentissimi in cui si verifica che egli/ella abbia torto marcio: figuriamoci, si farebbe sparare o bruciare viva piuttosto che ammettere i propri errori. Vedrete, come sempre avviene, questa negherà anche l' evidenza, in virtù della propria superbia.
Ad ogni modo, il tempo è galantuomo. Ed è anche un grande spazzino...
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