lunedì 25 luglio 2016

INCIPIT E ANTEPRIMA: LA LEGGENDA DELL' UOMO CHE SCRIVEVA POESIE SUL SENO DELLE SUE AMANTI

Cari amici e amiche che seguite il mio blog controvoglia e preferireste utilizzare in maniera decisamente migliore il tempo che dedicate alla lettura dei miei racconti, nei prossimi giorni intendo pubblicare gli altri capitoli de "Nel mirino del diavolo" fino alla fine, per regalarvi ancora un po' di emozioni decisamente interessanti e stuzzicare la vostra curiosità.
Ma intanto oggi vi dedico una chicca tutta nuova: l' incipit del mio romanzo "La leggenda dell' uomo che scriveva poesie sul seno delle proprie amanti".
Giusto una piccola anteprima di ciò che leggerete tra un po'... Buona lettura!


LA LEGGENDA DELL' UOMO CHE SCRIVEVA POESIE SUL SENO DELLE SUE AMANTI


(Un racconto di Raimondo Rossi)

A raccontarla così, sembrerebbe soltanto una di quelle tante vicende boccaccesche e pruriginose che avvengono quotidianamente all' interno di moltissime case dei nostri concittadini. Non si riesce a tenere il conto delle avventure spregiudicate di novelli e patetici dongiovanni sempre affamati di conquista che trattengono il respiro per cercare di impressionare splendide ventenni che potrebbero essere loro figlie o addirittura nipoti per via dell' anagrafe; tanto quanto le fatali single di mezza età perennemente in cerca di una preda per una notte d' amore senza impegno e che si risvegliano dal loro stato di finta allegria conviviale ritrovandosi inevitabilmente più vuote di prima, piangendo malinconicamente davanti allo specchio del bagno mentre si rifanno il trucco prima di andare a lavorare in ufficio. Tradimenti e schermaglie, rancori ed insulti, incomprensioni e veleni finiscono per sciupare anche quelle che sono briciole effimere ed infinitesimali di piacere. 
E invece, a dirla tutta, spesso e volentieri si racconta ancora adesso che le donne di Selvaria sospirino ancora appassionatamente ogni volta che il vento di Maestrale diffonde l' odore dei glicini  in fiore in tutta la Valle del Serchio, profumando generosamente tutte le vie dell' antico borgo toscano, sperduto tra i boschi dell' appennino tosco-emiliano
Già, perchè proprio questo era il periodo in cui quell' uomo sconosciuto e silenzioso apparve per la prima volta in paese, percorrendo il corso principale del borgo mentre le prime luci dell' alba baciavano le porte e le finestre del piccolo centro urbano ancora addormentato e sonnacchioso....

(CONTINUA)

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