Ognuno ha la sua canzone preferita, quella che risuona nell' anima più delle altre. Io ne amo tantissime e di generi diversi tra loro, soprattutto quelle dei cantautori più datati mi stuzzicano l' ipotalamo e mi regalano suggestioni meravigliose. Ma se dovessi scegliere una canzone alla quale sono più legato rispetto alle altre, sarei costretto a indicare "Titanic" di Francesco De Gregori (probabilmente il mio preferito), per tanti motivi. Le suggestioni sonore della canzone - riferendomi alla versione originale del 1982 - mi risuonano nella mente dalla fine degli anni 80, quando la udii per la prima volta dal massiccio autoradio di mio zio, in macchina. Quelle parole che descrivono le situazioni narrate dalla stessa canzone mi facevano sognare ad occhi aperti, soprattutto la parte finale, quella che racconta del "...marconista sulla sua torre, le lunghe dita celesti nell' aria, trasmetteva saluti e speranze per questa crociera straordinaria, e riceveva messaggi d' auguri in quasi tutte le lingue del mondo, trasmetteva tra Vienna e Chicago in poco meno di un secondo..."
Ecco, per farla breve, io sognavo ad occhi aperti di essere proprio quel marconista che trasmetteva e riceveva messaggi d' auguri in tutto il mondo! Una specie di "facebook" attraverso le onde radio Emoticon smile
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